Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
E’ avvenuto un miracolo, anzi il miracolo: con i lettori de «Il Giornale» ho condiviso oggi la visione non di San Giovanni XXIII né di San Giovanni Paolo né di San Pio, ma, spero mi ascoltino tutte le donne e tutti gli uomini della terra, di qualunque continente e di qualunque latitudine, la visione del boy scout per eccellenza a bocca chiusa, cioè non parlante o meglio sproloquiante!!
Ma bando agli scherzi o alle più consone ironie: la situazione sta assumendo contorni sempre eccezionali con le forze dell’ordine, senza distinzione alcuna, minacciare per la prima volta nella storia dello Stato lo sciopero, colpite ed offese dalle misure di blocco stipendiale, anticipate dalla ministra Madia, oltre tutto assai meno gradevole a vedersi di altri sue colleghe, come la Boschi, la Mogherini e la Pinotti. Il bambino, irritato per l’opposizione ai suoi diktat, ha replicato con parole sarcastiche e perentorie, che mai si sarebbe permesso di usare con i manifestanti No Tav o con i dipendenti dell’aeroporto di Fiumicino, responsabili con il loro sciopero selvaggio di danni per milioni di euro all’Alitalia e principalmente di enormi disagi per migliaia di ignari ed innocenti viaggiatori.
Intanto mentre continuano le smargiassate, la disoccupazione under 25 ha toccato quota 40% (quasi il doppio rispetto a 7 anni or sono) e quotidianamente gli errori del governo emergono sempre più gravi e consistenti senza un’aperta, precisa ed ufficiale censura della minoranza, che davvero non è possibile definire opposizione.
Vittorio Feltri, una volta non sopra con proposte bislacche e palesemente astratte, ha sollevato il grave problema delle Province abolite con gli oltre 50 mila dipendenti sul libro paga, chiedendosi poi l’ente destinato ad assumere le competenze di quello cancellato. Ha formulato la risposta delle Regioni, che dovrebbero assumere il personale con aumenti incredibili dei costi, già gravate dagli stipendi alti dei propri dipendenti, assai più fortunati dei loro colleghi statali. Ha sottolineato poi le complicazioni recate dal trasferimento dei poteri alle Città metropolitane con mortificazione estrema e soffocamento dei Comuni inclusi in esse. In aggiunta invito ad andare a leggere il regolamento delle elezioni di II grado, che si terranno ad ottobre, in cui il voto di un consigliere comunale romano vale 9 mentre quello dei rappresentanti dei centri minori è pari a 1 o addirittura meno.
Riccardo Pelliccetti ha posto sul banco degli imputati "i complici italiani dei carcerieri dei marò", dai defunti politicamente Monti, Enrico Letta, Di Paola, ai presenti ed amoreggianti con i berluscones Passera e Mauro, concludendo con il mangiatore di gelati.
Su Passera si sostiene che "nonostante il suo dicastero non avesse competenze dirette nella vicenda, fu il più attivo nello spingere il governo a prendere quella decisione scellerata [la restituzione dei marò ai loro carcerieri indiani]" mentre di Mauro si ricorda che ministro della Difesa nell’esecutivo di Letta "non spostò di un millimetro avanti" la questione. Come di consueto, il venditore di pignatte ha raccontato balle senza concludere nulla, mentre secondo il giornalista "avrebbe un jolly nel suo mazzo: l’accordo di libero scambio tra Ue e India. Basta che l’Italia ponga il suo veto e salta tutto". Il nostro Paese (ché di Paese si tratta e non certo di Stato e tanto meno di Nazione ), però, ed è impossibile dare torto a Pelliccetti, non ha contato e continua a non contare.
Una vicenda locale serve comunque a dimostrare il livello di preparazione degli esponenti di Forza Italia: un consigliere comunale di Latina, città che conta una delle pochissime amministrazioni di centro – destra rimaste in Italia, in una seduta del Consiglio comunale, in cui si è tentato inutilmente di intitolare una via a Giorgio Almirante, ha proposto di innalzare una statua ad Hitler, a Stalin e a Mao Tse- Tung.
Ricordo che durante la sua sindacatura del tutto infelice non fu capace di raggiungere l’obiettivo neanche Alemanno, che fu poi sconfitto da Marino.
E la destra ? Si è comportata dignitosamente, come parte molto attiva di una manifestazione per il rientro di Latorre e Girone, e con denunzie severe delle proposte di blocco degli stipendi. Per destra intendo FdI, dal momento che Storace vive da settimane, inebriato dall’invito ad un incontro dei giovani del raggruppamento di Berlusconi sul futuro del centrodestra a Giovinazzo. Ho letto che, in attesa di conoscere il futuro di Berlusconi, prossimo a compiere 78 anni, sono papabili Passera, sopra "lodato" e Salvini. Forse vorrà candidarsi anche Storace ma in rappresentanza di chi e di cosa?
Inserito da ghorio il 06/09/2014 13:34:06
Per una volta sono più controcorrente del professor Pacifici. L'accenno all'articolo di Vittorio Feltri sulle province infatti non lo condivido. Se le province devono essere cancellate dalla Costituzione non vedo perché su debba "piangere" la loro cancellazione. Era una battaglia della destra o centrodestra dalla fine degli anni 60, poi dimenticata per accontentare la Lega che le ha riscoperte facendo rivoltare nella tomba l'ideologo prof. Miglio, da sempre contrario a questo ente.In ogni caso il decreto Delrio è confusionario: le"vaste aree" sono una fesseria, semmai le competenze si passano ai comuni e alle regioni, quest'ultime da ridimensionare con la modifica del Titolo V. I dipendenti in servizio passano agli altri enti, senza aumenti di retribuzioni. Se poi le retribuzioni regionali sono superiori si bloccano, anche per dieci anni, visto che quelle statali sono bloccate da 5. Naturalmente la cancellazione delle province presuppone cancellare tutti gli uffici collegati, a partire dalle prefetture e cancellati anche i cosiddetti capoluoghi. Fatte queste considerazioni, veniamo alle vicenda delle forze dell'ordine. Tanto rispetto per loro, ma bisogna anche dire che sono il doppio di altre nazioni, tra l'altro più vaste e con popolazione superiore. Non solo: è scandaloso che ci siano vari corpi distinti. Sul sindacalismo poi di questo settore ho ampie riserve, comprese anche le divise in borghese della cosiddetta polizia di Stato, a meno che non si tratti della Digos, per la quale ci potrebbe essere una certa giustificazione. Potrei continuare, ma anche le forze dell'ordine, se hanno scelto questa professione, sapevano e sanno i pericoli. Del resto gli statali spesso vengono giudicati in modo superficiale, anche se è chiaro che ci possono essere delle situazioni scandalose, ma in questo caso basta procedere con l'applicazione delle norme lavorative, in caso di comportamenti scorretti. Le norme ci sono: basta applicarle.
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