Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Si chiama S2277, ed è un documento ufficiale del
Senato americano, depositato il 1° Maggio scorso da 22 senatori repubblicani.
Il titolo è “Russian Aggression Prevention Act” e
la sua funzione è di “prevenire ulteriori aggressioni della Russia
all’Ucraina e ad altri Paesi dell’Europa e dell’Eurasia”. In pratica,
il documento è la pianificazione di come avverrà la guerra alla Russia e di
come gli Stati Uniti la stanno preparando.
Ciò che in questi giorni sta attuando la Nato in Polonia, in Romania e nei
Paesi Baltici è solo un inizio già scritto in questo documento, che aiuta a
capire com’è stata programmata l’escalation militare contro la Russia.
Il documento affronta 3 aree di intervento: rafforzamento della Nato, azioni di
deterrenza contro “ulteriori aggressioni russe in Europa”, difesa
dell’Ucraina e di altri Stati europei ed euroasiatici.
Il rafforzamento della Nato si concentra soprattutto su due azioni:
Non è un caso che, nel giugno scorso, Obama si sia recato a Varsavia per annunciare che gli Usa investiranno un miliardo di dollari in spese militari aggiuntive, oltre che in Polonia, anche nei paesi vicini direttamente minacciati dall’espansionismo russo: “Il nostro impegno per la sicurezza della Polonia e la sicurezza dei nostri alleati in Europa centrale e orientale, è una pietra angolare della nostra sicurezza nazionale” ha detto.
La deterrenza prevede:
La difesa dell’Ucraina e degli altri paesi euroasiatici dall’aggressione di Mosca riguarda:
Per la dottrina militare americana tutto questo si chiama “dominio sull’intero spettro”, vale a dire il controllo egemonico non solo dei teatri di guerra (cielo, terra, mare, extra-atmosfera e cyberwarfare) ma anche il controllo totale delle risorse energetiche e del soft power.
Il documento è importante perché redatto dalla parte repubblicana, e serve a fornire la copertura politica all’amministrazione Obama, che ha già iniziato a realizzare una parte di questa strategia.
Da notare che nel documento si dà per scontata un’aggressione russa all’Ucraina tutta da dimostrare e una volontà di aggressione ad altri paesi euroasiatici non dimostrata. Non ci sono documenti, dichiarazioni o azioni del governo russo che manifestino una volontà di attacco all’Europa.
Rimane il problema di capire perché gli Usa e i loro alleati abbiano deciso di aprire un fronte di tensione militare di questa portata con la Russia. L’espansione dell’integralismo islamico fin nel Mediterraneo, grazie soprattutto agli errori americani ed europei (dai finanziamenti all’Isis, ai disastri strategici in Libia e Siria) dovrebbe indirizzare l’Occidente a considerare Putin un alleato contro il jihadismo, più che un nemico contro l’Europa. Perché l’America ha bisogno di un altro inutile conflitto?
Tratto dal Blog L’Anarca, IlGiornale.it
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