Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Mentre la Confesercenti regala agli italiani due notizie serie, ci siamo deliziati, come sempre delle uscite e delle sceneggiate del bambino toscano. Secondo la organizzazione degli imprenditori commerciali tra il 2009 e il 2012 le imprese e le famiglie italiane hanno pagato quasi 19 miliardi di maggiori imposte e tariffe a causa soprattutto dell’effetto nefasto legato al federalismo e per una volta la responsabilità non è da addebitare al boy scout, ma a quanti hanno proposto, sostenuto e votato una riforma del genere (compresa la sedicente destra), di cui non era arduo conoscere limiti e difetti. Nei primi 8 mesi dell’anno le chiusure di imprese solo per il commercio si attestano su quota 25 mila e nel nostro paese “ci sono 6 milioni che non lavorano” con il PIL ancora in calo nel 2014.
Il ragazzo dal canto suo non poteva che ringraziare il vero presidente della baracca Italia, vittima di una “campagna indecente e indecorosa”, al quale ha reso omaggio, quasi urlando e non ha tenuto conto di un auspicio espresso dal ministro dell’Economia. Pier Carlo Padoan si è augurato che Eurogruppo ed Ecoofin si intestino “il monitoraggio dei livelli di attuazione delle riforme”, un modo elegante e felpato per attribuire a Bruxelles il commissariamento dell’Italia. Della frase tanto grave e tanto eloquente della situazione molti, se non tutti, hanno finto di non accorgersi.
Il venditore di pignatte nei mercati paesani nelle giornate di sabato e di domenica non ha perduto l’occasione per pronunziare frasi degne di lui, della sua conclamata cultura e della sua acclarata sensibilità umana. A proposito della pubblica amministrazione ha sostenuto che “alcuni tagli vanno fatti, cè troppo grasso che cola”, peccato il “grasso” sia addirittura sovrabbondante per non dire soffocante – ma su questo il pifferaio sorvola – nella amministrazione degli enti locali, in primis le regioni, nelle comunità montane, nelle municipalizzate e nelle partecipate. Il premier ha poi invitato a “mettere all’indice” i docenti non bravi e persino il giornale di proprietà della famiglia Berlusconi si è scandalizzato, ricordando l’autentico significato della frase, che avrebbe certamente provocato scioperi e marcie sul ministero di viale Trastevere se a pronunziarla fossero la Brighetto Arnaboldi Moratti e la Gelmini, da par loro benemerite per i meriti acquisiti e per le politiche seguite.
Berlusconi, dal canto suo, continua a ripetere, come se non lo sapessimo, di essere pronto a restare in campo per insistere sulla “sua opposizione responsabile a questo governo”, guidato da un tizio, che – altra perla – ha sottoscritto con altri papaveri del PSE il cosiddetto “patto del tortellino”, sottoscritto presso il ristorante Bertoldo per cambiare l’Italia e l’UE. Gli altri due membri della storica trimurti saranno rimasti sicuramente a consolare Berlusconi escluso da questa storica intesa.
Sono apparsi articoli, prontamente accantonati, sul caos esistente a palazzo Chigi nonostante la competenza e la preparazione dell’ex vigilessa Antonella Manzione “donna di quadri del Giglio magico” di Renzi e sulla confessione sulla antipatia (ha usato in realtà la definizione “non simpatia”) del governo fatta dalla Boschi presente al Forum Ambrosetti, secondo lei “in base ad una valutazione diversa rispetto al presidente del Consiglio”, secondo noi in forza di uno sfacciato gioco delle parti.
Si è svolta a Giovinazzo un campus del movimento giovanile di Forza Italia, in cui, tra gli altri, ha partecipato, estasiato, anche Francesco Storace, invitato nientepopodimeno che da Maurizio Gasparri, in cui i ragazzi hanno parlato con enfasi del loro ruolo e dell’insegnamento trasmesso “dal nostro unico leader Silvio Berlusconi” e con condiscendenza dei coetanei di Fratelli d’Italia, “gente che crede in valori importanti come noi”.
Secondo notizie sempre più diffuse proprio uno dei padri fondatori di quel partito, Guido Crosetto, starebbe per abbandonare la vita politica, pronto ad assumere un incarico professionalmente incompatibile. Sarebbe una svolta non positiva per la Meloni, alla quale occorrono ancora consigli di strategia politica ed indicazioni di urbanità, e che dovrebbe convincersi dell’inutilità delle sua battaglia per le primarie, date l’avversione esplicita della fazione berlusconiana e la consistenza di molto maggiore dei seguaci di Fitto e di Salvini, paladini con lei della svolta.
Inserito da ghorio il 09/09/2014 19:45:23
Chiedo scusa ma non è colpa mia se al momento di cliccare pubblica il commento, salta tutto.
Inserito da ghorio il 09/09/2014 19:41:38
Un bravo è doveroso al prof. Pacifici, commentatore davvero controcorrente, senza timore riverenziale per nessuno. Sul federalismo, oltre che il centrodestra, per seguire le indicazioni della Lega, nei quasi tre anni dell'ultimo governo Berlusconi, il centrosinistra con Prodi imperante deve cospargersi il capo di cenere, anche per le modifiche al titolo V per tirare dalla loro parte proprio la Lega di Bossi. Quanto a Forza Italia oramai è assodato che è stampella di questo governo, dimenticandosi naturalmente tutti i proclami sul liberalismo e sui valori del centrodestra.
Inserito da ghorio il 09/09/2014 19:40:24
Un bravo è doveroso al prof. Pacifici, commentatore davvero controcorrente, senza timore riverenziale per nessuno. Sul federalismo, oltre che il centrodestra, per seguire le indicazioni della Lega, nei quasi tre anni dell'ultimo governo Berlusconi, il centrosinistra con Prodi imperante deve cospargersi il capo di cenere, anche per le modifiche al titolo V per tirare dalla loro parte proprio la Lega di Bossi. Quanto a Forza Italia oramai è assodato che è stampella di questo governo, dimenticandosi naturalmente tutti i proclami sul liberalismo e sui valori del centrodestra.
Inserito da ghorio il 09/09/2014 19:40:12
Un bravo è doveroso al prof. Pacifici, commentatore davvero controcorrente, senza timore riverenziale per nessuno. Sul federalismo, oltre che il centrodestra, per seguire le indicazioni della Lega, nei quasi tre anni dell'ultimo governo Berlusconi, il centrosinistra con Prodi imperante deve cospargersi il capo di cenere, anche per le modifiche al titolo V per tirare dalla loro parte proprio la Lega di Bossi. Quanto a Forza Italia oramai è assodato che è stampella di questo governo, dimenticandosi naturalmente tutti i proclami sul liberalismo e sui valori del centrodestra.
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