Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
on si può certo dire che in questi giorni manchino argomenti di riflessione, perlomeno per chi è dotato del minimo sindacale di materia grigia. La ricorrenza dell’ undici settembre, il ragazzo napoletano ucciso al posto di blocco e le reazioni esagitate di certi suoi concittadini o gli sbavamenti di certi “forcaioli”, i viva e gli abbasso alle forze dell’ordine, la Chiesa che abbassa la saracinesca sui temi etici, la minaccia dell’Isis che lambirebbe anche l’Europa e l’Italia (ma su questo non c’è motivo di temere, abbiamo Alfano come ministro degli interni e l’Isis sicuramente non potrà fare più danni di lui), la crisi Ucraina … e già che ci siamo, anche il centenario dei primi scontri sul fronte di quell’assurdo e colossale macello che fu la prima guerra mondiale.
Ma cosa può unire eventi così diverso e distanti ne tempo? Perché non aggiungerci allora pure l’orsa Daniza stupidamente uccisa e che sta nuovamente dividendo il web in opposte tifoserie?
Tutto questo può sembrare un assurdo patchwork privo di un qualsiasi filo logico. Invece non è così. Dopo il celebre disincantamento del mondo di Max Weber, stiamo ormai da tempo assistendo al suo totale rimbambimento, con tanto di scomparsa di quel poco di senso di pietas che a volte si accompagna alla condizione umana.
Non è da ieri che popoli e civiltà hanno cercato un nemico principale, su cui scaricare fulmini e tensioni e a cui attribuire la causa dei mali dell’universo mondo. C’è da dire che a volte il soggetto in questione si “prestava” a tale ruolo, come i Cartaginesi nel caso dei Romani o i Persiani nel caso dei Greci; ma quando quel barbogio campione di bigotta ipocrisia che era Catone il Censore gridava Delenda Carthago o il vecchio Isocrate esortava con ammirevole vigore Filippo di Macedonia a chiudere una volta per tutti i conti con il Gran Re, il quadro storico era ormai cambiato e difficilmente Cartagine e la Persia avrebbero potuto rappresentare ancora un pericolo, sicuramente comunque non quello principale. Ma “faceva comodo” una guerra, e allora ….
Oggi non c’è dubbio che l’integralismo musulmano rappresenti un pericolo e una vergogna, soprattutto per quelle popolazioni che ne subiscono il giogo e per i cristiani per cui il martirio è diventato una realtà quotidiana. Parlare di “pericolo inesistente” o trovare una minima giustificazione per simili efferati crimini dovrebbe essere considerato un delitto contro l’umanità; ma del resto, se persino il Papa sembra non prendersela a cuore più di tanto e si limita a dire che i massacri vanno fermati sì … ma senza usare la violenza, cosa si dovrebbe pretendere dagli altri?
Eppure, non più tardi di un secolo fa, proprio di questi tempi, per assai peggior causa l’Occidente riscopriva i suoi peggiori furori di guerra:
“Finalmente è arrivato il giorno dell'ira dopo i lunghi crepuscoli della paura. Finalmente stanno pagando la decima dell'anime per la ripulitura della terra.
Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte materno e di lacrime fraterne. Ci voleva una bella innaffiatura di sangue per l'arsura dell'agosto; e una rossa svinatura per le vendemmie di settembre; e una muraglia di svampate per i freschi di settembre.”
Parole di cui francamente vergognarsi e spiace particolarmente che sia stato proprio un fiorentino a scriverle: Giovanni Papini, che tra l’altro a quell’orgia di sangue neppure partecipò, essendogli stato rifiutato l’arruolamento per la forte miopia. Vero è che in seguito, quando ci si rese conto della portata di quella che Benedetto XV (con parole molto più appropriate) definì l’inutile strage il suo autore se ne vergognò:
“Io ho creduto alla guerra nel 14 e nel 15 – ma dal 16 a ora la mia repugnanza e la mia disillusione son andate crescendo gigantescamente. E oggi, come te, maledico e condanno ciò che esaltai. [...] L’orrore ci ha insegnato quel che veramente siamo.” [1]
Nobili espressioni, che peraltro, contrariamente alle prime, non si citano quasi mai. Ma ormai il danno era fatto. In compenso, oggi l’orrore non ci insegna più nulla ….
L’inutile strage. Il “secolo breve” ne ha conosciute tante, troppe di “inutili stragi”. Milioni di vittime, alcune delle quali sin troppo “gridate”, altre invece condannate al silenzio oppure a una memoria contrastata. E da allora, è stata una continuo crescendo ad abituarci a immagini sempre più crude, a considerare l’essere umano, in definitiva, come una sorta di fantoccio: un corpo privo di vita non è più oggetto di pietà, ma al massimo di macabra curiosità.
Pertanto la riflessione, il filo che unisce quelle tessere apparentemente disordinate è semplicemente questo: non è che abbiamo sbagliato nemico? Quella Europa cristiana che con mille difetti, ipocrisie e lati oscuri è definitivamente tramontata con la prima guerra mondiale (quella che a ragione si dovrebbe chiamare “Guerra civile europea”) era davvero così peggiore di quella espressione geografica egemonizzata dalla finanzia internazionale e dall’imperialismo Usa che conosciamo oggi e che è risultato finale, a lungo termine, di quel conflitto? Quella stessa superpotenza abilissima nel creare i “mostri” dell’integralismo musulmano, per poi atteggiarsi a paladina di quei “sacri valori” che in realtà ha sempre calpestato non appena il mostro le sfugge di mano? Sempre che non sia, naturalmente, un diabolico “gioco delle parti” di cui noi siamo tenuti all’oscuro e, da bravi fantocci, applaudiamo a comando del capoclaque senza sapere perché, o anche se lo spettacolo non ci piace. Oriana Fallaci è stata sicuramente grande nel denunciare la viltà e i tradimenti dell’Occidente, ma sbaglia a condannare il mondo musulmano tout court senza il minimo distinguo e soprattutto dimenticando il ruolo dei suoi amatissimi Stati Uniti nella vicenda.
“E' stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia anti-Assad credibile. Era formata da islamisti, da secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha portato all'orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq".[2]
Sicuramente Oriana, con la grande onestà intellettuale che la contraddistingueva, avrebbe commentato a lettere di fuoco questa dichiarazione dell’ex Segretario di Stato Usa Hillary Clinton. La solita, vecchia storia degli “indiani e cow boy”: da bambini eravamo convintissimi che i “cattivi” fossero i primi, salvo poi comprendere che in realtà erano le vere vittime dei secondi. Ora questo non vale certo per la canaglia integralista, che a sua volta infierisce crudelmente su un “nemico” inerme e che nulla ha che fare con tutto ciò … ma forse, per la popolazione irakena e per la Siria sì, e verrebbe da dire anche per la Russia nella vicenda ucraina, anche se forse Putin è in grado di rinverdire agli Usa i ricordi di Little Bighorn. Vedere Obama nella parte del generale Custer (altro personaggio tra le altre cose non particolarmente astuto) sarebbe davvero molto divertente. E a parte questo, questa ammissione pone inquietanti interrogativi anche sul passato più prossimo; anche capire chi e cosa c’era veramente dietro l’11 settembre. Senza ipotesi fantapolitiche o senza- anche qui – che diminuisca di un millimetro l’orrore di quelle immagini, lo strazio di quelle povere vittime e il dolore delle vedove e gli orfani; di chiunque sia la maledetta mano assassina che li ha resi tali.
La cristianità ovvero l’Europa, scrisse all’inizio del 1800 Novalis. Oggi l’Europa demolisce le sue chiese vuote (quello che non era riuscito neppure alle dittature comuniste!) o semplicemente le cambia di culto: dal Dio uno e trino a quello uno e quattrino, trasformandole in negozi o addirittura ristoranti: come a Nocera, dove una chiesa del 1020 è diventata un ristorante chic.[3]Il colesterolo al posto della vita eterna, ma secondo la filosofia di oggi nel beato e beota occidente si vive una volta sola, hic et nunc, e la morte e un qualcosa che riguarda sempre “altri”. Anzi, può essere persino uno spettacolo interessante, specie se un po’ macabro; l’importante è che ci sia sempre uno schermo di mezzo.
E allora viene da chiedersi: siamo proprio sicuri di sapere davvero dov’è Mordor? E chi è che addestra le truppe dell’oscuro Signore?
Che Carlo I d’Asburgo, il Santo Imperatore, ci protegga!
[1] http://chroniquesitaliennes.univ-paris3.fr/PDF/web17/MPDePauliswab17.pdf. Si tratta di una lettera a Palazzeschi del 9 luglio 1920.
Inserito da ghorio il 13/09/2014 19:18:51
Le scelte dell'Occidente non sempre sono state giuste, ma è chiaro che sulle vicende del Califfato, al di là delle responsabilità Usa , di cui la Hillary Clinton, come Segretario di Stato ha le sue responsabilità, il mondo deve reagire. Gli islamisti fanatici non rispettano la vita umana, uccidendo donne e bambini, perché di un altro credo religioso, e questo non può essere tollerato. Che poi le scelte occidentali, negli ultimi 40 anni, nel Medio Oriente, ma anche altrove siano opinabili non ci sono dubbi. Si potrebbero citare le vicende dell'Iran,con Khomenyni" riverito" nell'esilio di Parigi e lo Scià disprezzato o anche le più recenti cosiddette "primavere arabe". Fatto è che sinceramente non capisco i distinguo dell'Occidente negli interventi da fare per sconfiggere coloro che non rispettano le regole del vivere civile. Liberissimi i popoli di scegliere chi li debba governare, ma la libertà di religione , come qualsiasi altra libertà, non dovrebbe portare all'uccisione o al carcere per chi dissente.
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