Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Quando siamo in una discoteca, in un pub, in una pizzeria o in altri luoghi di ritrovo, una birra o un drink alcolico lo sorseggiamo in realtà quasi tutti.
Però le serate dei ragazzi solitamente non si fermano a qualche degustazione di vodka e Martini o di una Spikes, bevanda a base di malto addizionata di caffeina, ginseng e guarana.
No, c’è, dopo un po’, il passaggio alle droghe, siano esse leggere o pesanti- e al sesso sfrenato, ai rapporti fisici cosiddetti a rischio che, oggi come oggi, non solo sono diffusi, ma sono diventati a detta della maggioranza dei giovani piuttosto abituali e monotoni, in primis per chi vive la movida nei punti di incontro italiani e d'Europa.
Il liquore consumato è abnorme, fino ad toccare punti anomali definiti le "abbuffate alcoliche", abitudini che moltissimi ragazzi, in particolare quelli giovanissimi, hanno sperimentato almeno una volta al mese.
Da qui alla canna il passo è breve, con quasi l’80% degli
under 35 che l'ha provato almeno una volta.
Dulcis in fundo, per modo di dire, a tarda sera, o quando sono pienamente
“fatti”, si passa all’accoppiamentovero e proprio, senza stare a pensarci molto, senza conoscerne i reali rischi,
con il 60% dei giovani che ha avuto almeno una volta un rapporto sessuale non
protetto durante l’anno solare.
Le statistiche parlano chiaro, quasi il 70% di loro non ha
mai fatto un test dell' Hiv o per altre malattie veneree.
Quanto sopra emerge soprattutto dai componenti alla base del tanto inseguito stile di vita maledetto, quali l'ascolto
di musica Rock ad alto volume, l'assunzione di droghe mischiate a psicofarmaci
e alcol ma, in primis, dalle condotte sessuali al limite dell’autolesionismo,
con lo scarsissimo uso del profilattico.
Uno studio dell'Erasmus Mc University medical center di Rotterdam, diretto da alcuni ricercatori olandesi su un migliaio di studenti afferma che “La promiscuità sessuale più accentuata, dipenderebbe dal fatto che la musica assordante sul dance-floor, rendendo impossibile comunicare con chi si trova oltre un metro di distanza, innescherebbe una sorta di implicita autorizzazione a invadere il campo personale altrui e a concedere l'invasione del proprio agli estranei, evitando di mettersi moralmente in gioco come accadrebbe in altre situazioni. Da qui a passare a un rapporto sessuale spesso è un salto, soprattutto grazie alla diffusa pratica del binge drinking (bere più di cinque alcolici a serata).”
Tanto è vero che chi associa questi due elementi, la metà delle volte non usa il condom.
È un dato reale, un fatto provato più volte, con tutte le conseguenze che ne conseguono.
Il preservativo è a oggi l’unico meccanismo di difesa in grado di contrastare efficacemente le malattie sessualmente trasmesse, pertanto non c’è assolutamente da provare imbarazzo nel chiedere al partner conosciuto da poco tempo di infilarlo: è un gesto di grande responsabilità sociale.
A volte sconfiggere un po’ di turbamento significa salvare la tua stessa vita e quella del compagno… e la sera andare a letto sereni.
Inserito da daniele il 18/09/2014 17:12:13
Dice Silvana: " ...genitori nascondono la loro debolezza dietro la frase famosa " è già grande e deve fare la sua esperienza "".Penso che non sia sempre debolezza: dietro quella frase c'è un'idea di come si debbano educare i figli. Idea, secondo me, sbagliata. Nell'educare i figli i genitori devono far tesoro della loro esperienza e di quella dei nonni e così via; in sostanza se so che un comportamento è pericoloso lo devo vietare ai miei figli (in estrema sintesi).
Inserito da antonella il 18/09/2014 14:48:47
anche in situazioni normali... è un'abitudine molto più diffusa di quanto riportino le statistiche...
Inserito da silvana il 18/09/2014 12:47:15
personalmente parto da una considerazione logica: l'educazione familiare. mi chiedo se esiste ancora e sotto quale forma, onestamente se ne riscontra ben poca. la famiglia mulino bianco è un'utopia che si trova solo in pubblicità ma non nella realtà. oggi la vita frenetica, i pensieri assillanti, le preoccupazioni, turbano il tran tran familiare a tal punto da disinteressarsi del comportamento dei propri figli, da come seguirli, da come educarli. non c'è tempo per loro, e i genitori nascondono la loro debolezza dietro la frase famosa " è già grande e deve fare la sua esperienza " ma quale sarebbe l'esperienza di cui parlano, se il medesimo non ha ricevuto prima le adeguate basi di formazione. e allora da qui nasce in ogni giovane la voglia di evadere, di non privarsi di quella libertà non condizionata e priva di sorveglianza fino ad arrivare poco alla volta in un turbine da cui non è facile tirarsi fuori
Inserito da antonio martone il 18/09/2014 10:52:57
è solo voglia di esibizionismo dannoso dopo
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