Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Mentre l'occidente è catturato dalla sigla Isis o Isil, come dicono gli arabi, dalle immagini che incalzano in cui teste cadono al momento opportuno, riportando alle pagine di Lawrence d'Arabia, alle denunce di Kipling, agli orrori perpetrati nell'India coloniale britannica e fugando così ogni dubbio sulla loro origine e formazione, se mai dubbio ci sia stato, il reale pericolo continua ad animarsi all'interno dei nostri confini in cui, in questo caso, includiamo la Siria a dispetto d'ogni geografia. La strategia è sempre la stessa, quella dal sapore stantio per gli avvezzi alle dinamiche un tempo anglo ora anglo-americane: deviare l'attenzione da quel che si vuole si consolidi in sordina o a mezza luce perché esploda quando il suo arrestarsi sia divenuto impossibile.
E allora noi riportiamo in asse il riflettore, qui, tra Europa e Siria, un'Europa imprigionata nei suoi stessi confini fisici dai presidi Nato lungo il suo perimetro e la Siria di Assad ma anche di Putin e della Cina e dell'Iran. Questo il collegamento. A noi europei basta uno sguardo d'insieme dall'alto per realizzare le sbarre, ai siriani, i pochi che ancora resistono agli attacchi dei "ribelli" alleati ed armati dall'occidente e ai bombardamenti Usa che come facciata usano l'Isis quale obiettivo, basta affacciarsi sulla loro stessa costa per scorgere gli schieramenti, per capire la realtà d'una guerra pronta ad esplodere. Così, mentre noi nella provincia ucraina di Leopoli vediamo carri armati tedeschi farsi testimoni dell'avvio alle esercitazioni militari con 1200 soldati di ben 14 paesi, sotto la supervisione di Oleksandr Syvak, colonnello ucraino e il coordinamento Nato, cosa che sarà fino al 26 di questo stesso mese, mire e piano bellico permettendo, mentre, come da tradizione, pronunciamo il nome hollywoodiano della campagna: Rapid Trident 14 immaginando al comando un Tom Cruise di turno, lì, i siriani, sul loro mare vedono, a loro distruzione la flotta americana e alleati vari, ma vedono anche a loro difesa cacciatorpedinieri, incrociatori lanciamissili, fregate, navi da sbarco con a bordo missili destinati alla Siria, navi da soccorso, da distanza, da ricognizione, corvette lanciamissili, motovedette, portaerei, incrociatori lanciamissili e sommergibili nucleari tutto della grande madre Russia.
E
vedono unità navali cinesi con tanto di autorizzazione egiziana a navigare il
Canale di Suez per affiancare la Russia, autorizzazione accordata immediata e
di buon grado, cosa che dovrebbe far riflettere l'occidente europeo ché
l'altro, accecato com'è da ignoranza e arroganza, di riflessione e pensiero non
ha idea. Ed anche la flotta siriana vedono, con motocannoniere, corvette, unità
da sbarco, pattugliatori eccetera, tutto un po' agé ma funzionante.
L'Europa e la Siria vanno di pari passo, è tanto che lo diciamo, è tanto che le
parole sono al vento. L'Isis o Isil a proposito di cui Ekrina Sabrì, capo della
Commissione Islamica Suprema si è espresso: Chi sono questo Isil, da dove
vengono... indossare un turbante nero non vuol dire essere islamici. Questo
Isis è la donna dello schermo dietro cui si cela quel che da anni ed
anni è stato deciso, come ci risulta anche dalle pagine di " Vincere le
guerre moderne" di Joint Chief e Wesley Clark, direttore di Strategia
Politica l'uno, ex Comandante in capo della Nato in Europa, nonché ex generale
pluridecorato con campagne dal Vietnam al Kosovo, l'altro. Ed è questo altro
che in una pagina: "... nel novembre 2001, al Pentagono, ho avuto
modo di fare una chiacchierata con uno degli ufficiali dello staff militare.
Eravamo pronti ad andare contro l'Iraq qualche giorno dopo l'11 settembre, ha
detto. Ma c'era di più. Oggetto di discussione era un piano di campagna
quinquennale d'occupazione, con un totale di sette paesi a partire dall'Iraq,
poi la Siria, poi il Libano, poi Libia, Iran, Somalia e
Sudan".
La polvere del Ground Zero era ancora calda quando tutto era già pronto,
deciso. Ma mai dubbio in noi ha sfiorato questa realtà.
I tempi si sono protratti, il quinquennio non è stato rispettato, incidenti di
percorso, forze altrui non calcolate per questi signori della guerra da non
confondere con quelli afghani che rispetto a questi sono mammole al vento. E
sete di dominio in dismisura, esattamente ciò di cui accusano chi vogliono
colpire o fingono di colpire. Come ora.
Così, mentre gli aerei bombardano la Siria, violando ogni diritto di Stato
Sovrano, mentre l'incremento delle sanzioni piove sulla Russia e la Nato
rifornisce di armi i combattenti dei filo-russi, dichiarazione del ministro
ucraino agli Esteri, e Kiev firma un accordo con Washington per 34 milioni di
dollari per lo sviluppo dell'economia ucraina, vendendo così un altro pezzo
d'Europa all'oltre Atlantico, noi lasciamo all'ingenuità del popolo americano,
tenuto sotto giogo, la sfilata dei cartelli su Washington di qualche giorno fa:
" Stato islamico+raid Usa = più terrorismo" e lasciamo loro gli
slogan urlati in aula Senato: " Gli americani non vogliono la guerra...
gli Usa devono andarsene dall'Iraq e dalla Siria, fermateli". Fermateli. Lasciamo
alla loro ingenuità che ci riporta ai tempi del Vietnam, quando non cartelli né
slogan fermarono nulla, ma la sconfitta. Speriamo si ripeta se dovesse essere
l'ultima spiaggia.
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
IL KULTURKAMPF DELLA SINISTRA AMERICANA: il mito del piagnisteo che non finisce mai.
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!
IL KULTURKAMPF DELLA SINISTRA AMERICANA: il mito del piagnisteo che non finisce mai.
Che cos’è il Franco CFA (Franco delle Colonie francesi d’Africa) e come funziona questa valuta al centro di una polemica infuocata tra Francia e Italia?
Silenzio! Stupro di massa in corso! L’Inghilterra travolta dallo scandalo degli stupri collettivi delle gang islamico-pakistane
DIO SALVI LO ZAR...ovvero Putin
DJADISTI A ERBIL: un documento allucinante dei fedelissimi del califfo dell'Isis.