Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
“Tutti i bambini crescono, tranne uno".
E allora urlate che sognate di volare, che credete nelle
fate e nei pirati, che l’isola che non c’è si insinua ancora nel vostro
dormiveglia come lontana fantasia a ricordarvi che il complesso di Peter pan è
sbagliato forse, ma i sogni, non lo sono mai.
Il musical di Peter Pan al Sistina vi farà spalancare gli occhi di fronte alla
dolcezza con la quale incanta gli sguardi del pubblico, con la quale lo fa
volare. Smetterete di vedere le funi che tengono i personaggi sospesi in aria,
smetterete di credere che sia la luce di una lampada ad affievolirsi quando
Trilly morirà. Forse vi alzerete insieme ai bambini e urlerete: “ Io credo
nelle fate!”. Non parlo di entusiasmo finto da villaggio turistico, parlo di
fantasia. Quella fantasia che Bennato cantò definendola una bellissima sirena,
quella fantasia che impregna di follia e di magia una storia ormai immortale,
di un bambino immortale, che sempre ci ricorderà che noi non lo siamo, ma per
scelta.
In scena dal 24 Gennaio al 12 febbraio con la regia di
Maurizio Colombi il Musical vede un non più giovane ma in gamba Manuel Frattini
nei panni di Peter Pan , l’innocente Martha Rossi nei panni di Wendy ed uno
splendido Pietro Pignatelli, ironico e azzeccato nella parte del tanto odiato e
ammirato Capitan Uncino.
Non ricordate quelle favole senza le quali tutto appariva troppo difficile,
troppo reale, troppo grande? Non ricordate quando per la prima volta i vostri
bambini vi hanno detto che non li capivate perché eravate grandi? I bambini non
comprendono gli adulti, ma per una sera saranno gli adulti a rendersi conto di
quanto rimpiangano la loro infanzia. La magia del teatro che riunisce le
generazioni è una delle poche che ci è ancora rimasta; coltiviamola dunque,
amiamola, diffondiamola, capiamola.
Le musiche di Bennato rendono l’atmosfera serena, spensierata, lasciano le
preoccupazioni fuori dalla platea, dal palco, dal teatro, e vi immergono in un
mondo in cui un attore è anche quello che, travestito da cane, per tutto lo
spettacolo gattona per mettere a letto i suoi bambini. Andatelo a vedere, anche
solo per la curiosità di tornare un po’ indietro nel tempo. Per vedere che
ancora il musical a teatro non ha bisogno di particolari effetti speciali, di
costumi che facciano sembrare troppo vero ciò che hai davanti. Ricordatevi che
non è vero ciò che vedrete, ma che siete voi a deciderlo. E dopotutto Bennato
cantava: “Ogni favola è un gioco è una storia inventata ed è vera soltanto a
metà, e fa il giro del mondo e chissà dove è nata, è una favola non è realtà”