Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Personalmente, ho una paura fottuta della giustizia italica. Di come viene distribuita e regolamentata, di come viene interpretata e soprattutto da chi viene manipolata.
Essa dovrebbe farti sentire sicuro, difeso, uguale di fronte al mondo intiero.
Invece no, è l’esatto opposto, qui da noi è solo un intruglio velenoso che se ti prende di mira sei spacciato al 100%, a meno che non abbia i mezzi per circondarti di uno sciame di costosissimi avvocati.
Insomma la giustizia in Italia non funziona. È un dato di fatto, visibile ogni giorno, è inutile menar il can per l’aia.
Superfluo nascondersi dietro a ciò che è stato fatto a Berlusconi, è esclusivamente una ridicola scusa per non arrivare all’utilissima, e indispensabile come il pane, riforma, che il nostro Paese e il mondo ci chiede.
La giustizia va riformata da cima a fondo, perché è quella con il maggior bisogno di interventi migliorativi nel proprio settore.
La bruttissima considerazione che l’Europa e gli USA nutrono sul funzionamento della giustizia in Italia, non derivano dal sistema politico, ma dall’atteggiamento dei giudici, contraddistinto da una combinazione di impunità, intercessione estremizzata, parzialità e politicizzazione che non trovano eguali nel mondo occidentale.
Il sistema di governo della magistratura è il più inefficiente di tutti i paesi europei, e non assegna incentivi e sanzioni, vincoli ed opportunità.
Quindi, da tempo immemore, abbiamo imparato a chiamarla malagiustizia e il punto cruciale di questa totale inadeguatezza è l'assoluto potere discrezionale che certuni magistrati dimostrano, in spregio a qualsiasi principio di diritto. L'emissione di verdetti sulla base di teoremi come il “non poteva non sapere”, il “non poteva non essere una sua azione criminale”, il “non poteva esserne a conoscenza” sono mostri giuridici, forme di criminalità legalizzata che solo da noi vengono perpetrati a dispetto di qualsiasi altra struttura giuridica mondiale, tranne che per i processi politici contro gli oppositori dei regimi dittatoriali.
E se l’organo che sovrintende la giustizia, il CSM, non ha mai riscontrato queste mostruosità, vuol dire che è fortemente connivente e va modificato radicalmente, e la verifica sulla magistratura va riportata, senza il minimo tentennamento, alla sovranità popolare.
Inserito da silvana il 22/09/2014 15:30:05
prima di tutto dobbiamo ammettere che l'Italia è un paese di corruttori e corrotti e la casta naviga a suon di bustarelle. è ormai risaputo che i giudici non ne sono immuni, anzi; quindi se ci chiediamo chi ha ucciso la giustizia, dobbiamo andare a ritroso per localizzare il periodo durante il quale c'è stato un cambiamento radicale nella magistratura, favorendo o penalizzando a seconda della convenienza piuttosto che del reato. ora la giustizia italiana è sulla bocca di tutti, a ragione dico io, ma si farà mai una riforma seria per giustiziare i giustizieri?
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