Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La guerra in Siria è entrata, da ieri, in una nuova fase e, chi meglio di tutti né è conoscenza, sono i civili in fuga da Raqqa .
La roccaforte jihadista siriana è stata svuotata dopo la prima notte di bombardamenti dagli alleati USA contro lo Stato islamico, un primo round di attacchi dal mare e dall’aria ai quali hanno partecipato attivamente i coalizzati della Giordania, del Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Bahrain.
Insieme ai civili sono fuggiti anche i jihadisti che, secondo il portavoce principale del gruppo militare curdo in Siria, Redur Xelil, avrebbero cercato rifugio nella vicina zona curda, al nord di Raqqa, dove da giorni cercano di impadronirsi del controllo della città di Kobani.
Le province siriane di Raqqa, Deir-e-Zor, Idlib e Hasake sono state i primi obiettivi della coalizione internazionale, intorno alle tre di mattina (ora locale), e sono state usate “varie combinazioni di aerei, da caccia, bombardieri, aeronavi di pilotaggio remoto e missili Tomahawk”, come ha dettagliato ampiamente il Comando Centrale statunitense, per finire con “i campi di allenamento, magazzini di armi, veicoli e centri di comando” jihadisti.
Alcuni attacchi sono stati lanciati perché “la Siria non è in grado di attaccare i santuari dell’Isis”, questo secondo la nota consegnata da Washington alle Nazioni Unite per giustificare siffatto assalto senza l'approvazione dell'organizzazione internazionale.
Oltre all’Isis, le forze statunitensi, da sole, hanno approfittato della situazione per colpire, in otto occasioni, le installazioni del gruppo Khorasan (nome derivante da una provincia del nordest dell’Iran).
Il Pentagono ha assicurato che si tratta di una cellula formata da veterani di Al Qaidainviati in Siria dal Pakistan e dall’Afghanistan per ordine di Ayman Al Zawahiri. Khorasan, gruppo del quale si è sentito parlare pochissimo fino a questa operazione, si dedicherebbe a formare gli occidentali nella fabbricazione di bombe per realizzare attacchi terroristici “imminenti” in Europa e Stati Uniti, secondo il Pentagono. Questi veterani della jihad in Siria agiscono sotto la copertura del Fronte Al Nusra, franchigia ufficiale diAl Qaida nel paese che sostiene una doppia lotta contro il regime e contro lo Stato Islamico.
Alcune delle loro posizioni sono state attaccate perché, secondo le informazioni rilasciate dagli attivisti siriani, durante la notte sarebbe stato ucciso Abu Youssef al-Turki, uno dei migliori cecchini di Al Nusra ad Aleppo. Secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani (OSDH), almeno 70 jihadisti sono stati uccisi e 300 sono rimasti feriti negli attacchi solo nell’area di Raqqa.
Tale operazione non ha sorpreso il regime siriano, che è stato avvisato per ben due volte dagli USA, e il cui presidente ha insistito a dire che il suo paese “sostiene tutti gli sforzi internazionali nella lotta contro il terrorismo.”
Non c’è stato alcun momento di tensione, né parole di opposizione da parte di Damasco per la pioggia di missili Tomahawk caduta sul proprio territorio.
Il tono usato è stato più che altro di benvenuto a queste operazioni prodotte giusto un anno dopo da Barack Obama, ma allora contro l'esercito di Assad a causa delle armi chimiche.
Gli Stati Uniti hanno anticipato, in primo luogo, i loro piani al rappresentante siriano all'ONU, Bashar al Yafari, e dopo al ministro degli Esteri, Walid Muallem.
Il veterano diplomatico ha informato attraverso un comunicato che il sottosegretario statunitense, John Kerry, ha inviato, alcune ore prima degli attacchi, un messaggio ai responsabili iracheni informando tutti in merito ai piani dell'alleanza.
L'Iraq è alleato contemporaneamente con Washington e Damasco e la propria carta di mediatore facilita questa comunicazione indiretta poiché “abbiamo un nemico comune”, ripetono i responsabili di Baghdad in riferimento all'Isis.
L'unica voce dissenziente è venuta da Mosca e Teheran, i due maggiori alleati di Al Assad, che hanno parlato di “violazione della sovranità nazionale” e hanno invitato l'alleanza al rispetto del diritto internazionale.
La lotta contro l'Isis mette sullo stesso lato due nemici storici come USA e Iran. Mentre gli americani attaccano dal mare e dall’aria, l'esercito di Al Assad, alcuni gruppi militanti di Hezbollah in Siria e le milizie sciite in Iraq finanziate e addestrate da Teherán, fanno la guerra a terra ai radicali sunniti.
Le dichiarazioni rilasciate a The Independent, dall'esperto di Siria Joseph Willits, hanno assicurato che “Assad deve essere benevolmente incantato dalla comunità internazionale, unita nella lotta contro l'Isis, perché rinforza più di sempre il suo pensiero circa la guerra in Siria, e cioè che deve essere fatta contro l'estremismo, e non contro il suo regime.”
Così come Assad, anche l'opposizione politica in esilio ha dato il benvenuto agli attacchi contro l'Isis e al Fronte al Nusra.
“La comunità internazionale si è unita alla nostra lotta contro lo Stato islamico”, ha affermato il presidente della Coalizione nazionale siriana (CNS), Hadi al Bahr, che ha deliberato un termine di tre anni di appoggio all'Esercito Siriano Libero (ESL), per metter la parola fine con l'Isis e con il regime di Assad.
Il rafforzamento di un'opposizione armata moderata è la seconda parte della strategia di Obama, un capitolo molto più complesso dei bombardamenti che sono già in esecuzione.
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
IL KULTURKAMPF DELLA SINISTRA AMERICANA: il mito del piagnisteo che non finisce mai.
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!
Il Biopotere: complottismo o incubo prossimo venturo, anzi già in corso?
La Messa per Pasqua? Inutile, si può pregare anche in bagno!