Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
volte, oziando, mi pongo oziose domande la cui risposta potrebbe essere ovvia oppure pleonastica – che per gli incolti tradurremo come “pipparola” – e uno di questi quesiti ben poco esistenziali è : Chissà quali tra i nostri politici tra poco andrà a visitare la mostra di Hans Memling alle Scuderie del Quirinale? Già m’immagino la fila, e sì che lor signori entrano “aggratisse”!
Ma poi, lo sapranno chi è Memling? O forse lo confonderanno con un giocatore di calcio olandese? Lo so, adesso mi diranno che hanno cose ben più importanti e gravi alle quali porre mente. C’è lo “spread”, oppure le lotte intestine di Forza Italia, o quelle del PD. In effetti, adesso che ci rifletto, “intestine” è proprio l’aggettivo adatto visto il “materiale umano” che vi gravita. Ah la “cultura”, questa cosa evanescente e indefinibile con la quale “non ci si mangia”, questa cosa in mano alla Sinistra da sessant’anni, questa cosa di cui Silvio Berlusconi è il primo produttore italiano tra “Colpo Grosso”, “Amici” e “Cinquanta sfumature di grigio”. Quella cosa ignorata dalla Destra fino ad oggi perché era molto più importante andare ad attaccare i manifesti… Ed io, sciocco, credo che qualcuno tra questi vada a vedere Memling?
Ha ragione mia cugina, che è donna saggia, concreta e pragmatica, a chiedermi perché ancora mi ostini a trattare questi argomenti con tali persone. Ma io “so’ capoccione” come si dice a Roma.
In effetti sto penando che alle prossime elezioni – se voterò oppure se non annullerò la scheda con un verso del “Vaffaffulla da Lodi” – darò la mia preferenza soltanto ed esclusivamente a quelle persone, a quei politici, che mi hanno dimostrato di leggere libri, saper scrivere una frase formata da soggetto verbo e complemento di senso compiuto e con i tempi giusti, che vanno a teatro, ascoltano buona musica e visitano le mostre d’arte.
Come? Allora non voto nessuno?
Ma no, sono sicuro che almeno uno ancora c’è. Ah sì, ancora una cosa… deve amare i gatti.
Inserito da Dalmazio il 05/10/2014 18:01:20
In effetti la "vanità è il mio peccato preferito"... riconosce da dove arriva questa frase? Vedo che non soltanto l'arte le è ignota, ma soprattutto le difetta l'arte del parodosso - che come si sa - è un ben dell'intelletto. Le faccio altresì notare che l'uomo nella sua "storia" come dice lei ha ottenuto grandi risultati soltanto grazie alla cultura e non all'ignoranza. Distinguere poi il colto dall'incolto non è per nulla difficile e comunque resta il fatto che un mulo o un somaro non ci governano amministrando il bene pubblico, mentre uomini mediocri che sono ben al di sotto di muli e somari evidentemente sì, e forse sono gli stessi che lei, e altri come lei, sono soliti votare facendo loro quella che Seneca - filosofo latino - definì la "superbia dell'umile" ovvero la prezunzione dell'ignorante. Cosa che, mi creda, è molto, molto più perniciosa della mia, immensa, gigantesca, pantagruelica Vanità. ;) Cordialmente - Dalmazio Frau -
Inserito da Stefano il 05/10/2014 17:19:05
Caro Frau è sconcertante la sua vanità, io non so chi è Memling, ma non per questo mi considero incolti. Allo stesso modo non considero incolto il politico che non lo conosce. Il livello culturale medio dei nostri politici non è alto, ma non è che esaltando la propria per denigrare quella degli altri si possa trovare la soluzione per i problemi del paese. In fondo, occorre riconoscere che l'uomo nel corso della sua storia ha ottenuto risultati grazie all'opera di uomini colti e non. Inoltre è difficile definire cosa distingue l'uomo colto da quello incolto, ovvero che questa differenza passi per il conoscere Memling, piuttosto che saper che saper distinguere un mulo da un samaro
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