Dalla Tasi alla Stasi

Chi spia per conto del fisco

Un’atmosfera tenebrosa che tanto ha ispirato scrittori e registi, ove in spartani appartamenti con tipica architettura comunista ognuno dubitava del vicino di porta...

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Chi spia per conto del fisco

UN UFFICIO DELLA STASI, CON UN CONTROLLORE DI CITTADINI

Dalla Tasi al ritorno alla Stasi della Germania Orientale il passo è veramente breve.

In quest’ultimi mesi ci sono state oltre un milione di spiate, pari a circa 164 milioni di Euro.

Segnalazioni ai vari organi di controllo fiscale che hanno portato professionisti, commercianti, artigiani, con il vizio della non emissione dello scontrino, a mettersi le mani nei capelli.

E’ giusto denunciare chi non paga le tasse, ma c’è anche da sottolineare il morboso,  ossessivo pungolo di tutti quegli italiani che si sono voluti vendicare dietro una telefonata alla guardia di finanza.

Un gesto, anche questo, per fare trionfare l'integrità morale, ma allo stesso tempo la libidine della rivalsa, senza spostarsi di un metro da casa; appunto via telefono, o attraverso TripAdsivor, con l’immediato invio della finanza elettronica.

Insomma, sembra di tornare a respirare aria di DDR, in questa strategia di schedatura dei furbetti. Un’atmosfera tenebrosa che tanto ha ispirato scrittori e registi, ove in spartani appartamenti con tipica architettura comunista ognuno dubitava del vicino di porta, con grandi sorrisi ad ogni incontro sulle scale e poi con l’orecchio al bicchiere appoggiato alla parete.

Il finale lo abbiamo imparato a memoria dai giornali e dai film, con la denuncia alla Stasi, la tremenda polizia segreta.

Però, se mettiamo da parte questi non allegrissimi ricordi, c’è da plaudire il fisco e le sue strutture, che possono festeggiare e gridare ai quattro venti il recupero di quasi 165milioni euro, riportati nelle casse grazie alle incorruttibili, oneste spifferate dettate da cotanta integrità dei cittadini.

Questi grandi esempi di limpidezza, possono essere tacciati anche di giustizieri pro-fisco, che odiano in primis i bar col 33,2 % delle spiate, i ristoranti col 12,2, negozi di alimentari, bevande e tabacchi 9,6 e via dicendo.

Le evasioni più smisurate sono quelle riscontrate negli studi legali e notarili, 35,8% dell'ammontare totale, poi dai medici e dentisti 7,4.

Praticamente ciò che succede dai tempi di Caligola.

Ma il profumo di Stasi, torna prepotente a inondare le narici…

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