La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

La politica come Genova: fradicia e fangosa. Hanno ucciso anche la speranza e nessuno protesta più

di Vincenzo Pacifici

La politica come Genova: fradicia e fangosa. Hanno ucciso anche la speranza e nessuno protesta più

Una carrellata sui titoli dei quotidiani domenicali e del lunedì consente di gettare uno sguardo non solo su un quadro complessivo eccezionale  (l’ennesima alluvione a carico di Genova, colpita ancora nel pomeriggio del 13 da un violento nubifragio) ma anche sull’insieme della politica, sempre più fradicia e quindi inconsistente, sempre più lontana dai cittadini disamorati fino a divenire ostili. In un articolo su “Il Giornale” si parla di “quelle piazze rimaste vuote che i governi non temono più. Il flop della kermesse M5S segna l’addio delle grandi proteste, Una volta era lo spauracchio dei potenti, ora è ostaggio dei violenti black bloc”. L’analisi appare francamente miope e parziale, dal momento che il vecchio PCI ed il defunto MSI ci avevano abituato a mobilitazioni di masse, fondate  sull’impegno corale, su una fede politica forte, radicata e convinta, su un attaccamento ideale tenace e consolidato.

Il giornalista osserva che “manifestare stanca. Serve tenacia e convinzione nelle proprie idee, fiducia nel propri mezzi e pure un briciolo di speranza”. “Speranza”, una parola grande e grave, che è stata estinta di fronte ad uno scenario egemonizzato da due autolatri, di cui il primo, il lombardo, dovrebbe essere da tempo nella tranquillità delle sue ville, e l’altro, il toscano, collezionista inveterato ed insuperabile di figure meschine, l’ultima con la sua assenza da Genova e con l’annunzio (poteva mancare?) di uno stanziamento di 2 miliardi per il capoluogo della Liguria, che lo staff di Palazzo Chigi ha precisato essere destinato all’intero territorio nazionale.

La sinistra, prima comunista, ora catto-comunista non si fa sfuggire l’occasione per comprovare quel vecchio adagio popolare sempre valido “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”. Non riconosce mai i propri errori e vorrebbe essere (senza riuscirvi) abile nel costruire capri espiatori. Come per le disfunzioni della macchina statale, a Genova per ritardi e soprattutto le inadempienze si è individuata la responsabilità nel nuovo mostro della burocrazia. Ma nella città della Lanterna – amministrata, dalla Resistenza in poi quasi senza soluzione di continuità, dalla sinistra– in giorni normalmente con alta probabilità di pioggia, quali interventi il marchese ”rosso”, ben incollato alla poltrona. ha provveduto a far eseguire?

Gli amici degli amici hanno detto al bambino di criticare la burocrazia, ed egli, senza sapere probabilmente di cosa si tratti, ha iniziato a sproloquiare e chissà quando terminerà.

Intanto nella legge di stabilità – riferisce il “Corriere della Sera” - il cui ammontare raggiunge ora i 23 miliardi, sono stati escogitati strumenti nuovi, originali e principalmente equanimi, la riduzione degli stipendi pubblici più alti (di ammontare ancora imprecisato) e la revisione degli sgravi.

Mette conto poi notare, a rinnovata dimostrazione del deterioramento ormai inarrestabile della politica, i mille episodi legati alla lotta scatenatasi intorno alle vecchie Provincie, in cui tutti i raggruppamenti presenti nello scacchiere, senza eccezione alcuna, si sono sbizzarriti in combinazioni, aventi un solo obiettivo, la poltrona e lo scranno, confermando l’assoluta inattendibilità dell’esecutivo sulla soppressione degli enti locali.

Berlusconi continua nelle sue paternali a difendere il suo “interlocutore necessario, [che]  non può essere attaccato, e piuttosto va lasciato lavorare [????]” a pronunziare pesanti giudizi contro l’NCD e a ipotizzare una ricostruzione della coalizione con la Lega e i FdI. Il “Cesare di Arcore” ignora i sondaggi, che con  l’”Atlante Politico di Demos” segnano un calo del 3% per il suo partito rispetto ad un mese or sono. Sondaggi che certamente seguiranno i leghisti ed i FdI, consapevoli che i loro consensi sono destinati a crescere e a conservarsi solo sulla linea tradizionale di opposizione integrale al boy scout.

 

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da ghorio il 14/10/2014 12:44:24

    La nota politica del prof. Vincenzo Pacifici fotografa la situazione squallida di quest'Italia politica .La colpa ad ogni modo non è solo di Renzi: c'è il centrodestra, con trattino o meno, in disfacimento,c'è la crisi dei partiti, dei sindacati, etc. Bisognerebbe fare "terra bruciata" di tutto ed iniziare d'accapo, con una rivoluzione alla francese, senza la ghigliottina, ma con il divieto assoluto ai vecchi politici di continuare e fare politica. Sulla pagliacciata delle province aspettiamo la cancellazione dell'acronimo dalla Costituzione. Intanto c'è da dire, magari sono ripetitivo, che il centrodestra , da contrario a questi enti inutili e costosi, li rimpiange per seguire la Lega che le ha riscoperte facendo rivoltare nella tomba il suo ideologo, rinegato, poi di nuovo cullato, Gianfranco Miglio. Su queste "vaste aree", per riferirci al devreto Delrio infatti, con la scusa dei rimborsi spesa, si sono buttati a capofitto quasi tutti, con la speranza di ricavare soldi e poltroncine, sia pure insignificanti. Vedremo cosa succederà. In ultimo registro che tra il Ncd e Forza Italia si registrano ogni giorno stilettate , con Renzi che è felice e contento di questa situazione che evidenzia il suo stare saldo in sella, anche se di cose concrete si vedono davvero poche.

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