La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Due epidemie letali ci minacciano: ebola e annuncite

di Vincenzo Pacifici

Due epidemie letali ci minacciano: ebola e annuncite

ttualmente l’Italia è alle prese con due epidemie, una, l’ebola, dannosa per l’altissimo rischio di mortalità, che suscita allarmi, per il momento ancora infondati, a Roma ed a Milano, nonostante la protezione esercitata sull’intero territorio nazionale dal boy scout, e quella non letale ma pericolosa per la politica, per le coscienze e per la tranquillità sociale, l’annuncite.

E’ bastato che il venditore di pignatte si recasse a Bergamo all’assemblea della Confindustria ed annunziasse ”tagli alle imposte per 18 miliardi e sgravi alle imprese” per scatenare l’entusiasmo puerile del direttore del foglio della famiglia Berlusconi, da tempo allineato su posizioni di asservimento  filogovernativo. “Con Renzi – sostiene Sallusti – abbiamo gli stessi nemici (le tasse, la burocrazia, i sindacati, i giustizialisti), peccato che gli amici siano diversi (lui si appoggia alla sinistra storica e ai traditori del centrodestra di Alfano). Ed è un peccato, perché se così non fosse il patto davvero essere esteso anche ad altri campi, dando più forza all’azione del governo”.  Vista l’assoluta nullità delle realizzazioni governative non possiamo che ridere.

Ora Sallusti ci dovrebbe spiegare se l’avversione all’imposizione fiscale è globale oppure lucida nei limiti, cioè, di una contribuzione misurata ed equilibrata alle spese dello Stato e ci dovrebbe spiegare le misure adottate da Berlusconi nei suoi lunghi anni di governo contro il moloch della burocrazia, partorito dalla fertile quanto sterile mente dei suggeritori del puffo e da questi largamente denunziato.

A Bergamo il “premier”, nel ripetere la lezione appresa sul tema, ha spiegato la distribuzione dei 18 miliardi in tasse in meno, che hanno mandato in estasi il direttore de “Il Giornale”: “ dieci miliardi serviranno per finanziare in modo stabile il bonus di 80 euro (10 miliardi) [il chiodo fisso] e [risum teneatis!!!] 500 milioni per la detrazione fiscale per le famiglie. Il resto andrà per 6,5 miliardi all’abolizione della componente lavoro dell’Irap e poi ancora in incentivi che permetteranno agli imprenditori per un trienni di non pagare contributi sulle assunzioni a tempo indeterminato”.

E allora dopo questa notizia, è scontato tracciare un bilancio: gli industriali dovrebbero risparmiare (il condizionale con il toscano è obbligatorio) 6,5 miliardi per l’abolizione dell’Irap, ottenendo, come se non bastasse il primo regalo,  anche  un triennio di esonero dai contributi, che graverà sullo Stato, mentre ai professionisti, ai dipendenti pubblici e privati, al ceto borghese, tradizionale serbatoio di voti del centro - destra , oltre ai 500 milioni di detrazione (!!!), cosa dovrebbe toccare ? Sallusti, che, sulla scia di un enfatico entusiasmo  – a differenza di quanto ha sensatamente rilevato Brunetta -  non ha pensato alle coperture reali, che il pupo si è ben guardato dall’indicare. 

Sempre lo stesso giornalista cade nell’illogicità, stavo per scrivere nell’insolenza, nel passaggio in cui dopo aver sostenuto che le ricette tanto miracolose (e inique) sono state “pescate dai programmi elettorali del centrodestra”, rimasti sulla carta “per la stupidità degli alleati di Berlusconi, e successivi tradimenti per interessi personali”. Ora catalogati separatamente gli alfaniani, gli “stupidi” non possono che essere la Lega e FdI, i partiti, cioè, con cui Berlusconi sta faticosamente di ricostruire la coalizione. Personalmente non posso che sperare in una pronta e decisa reazione dei leaders dei raggruppamenti “stupidi”.

A qualcuno della cricca del Pierino delle Cascine è venuto in mente che per promuovere i consumi, cioè realizzare la politica delle cicale, occorrerebbe mettere a disposizione dei dipendenti il TFR, con un meccanismo di coinvolgimento delle banche, complesso quanto arduo da realizzare, allora l’idea è in fase di revisione anche perché – titolo de “Il Giornale “ di oggi,  “Energia, banche e automobili la Cina si compra l’Italia”. Con gli imprenditori cinesi toccherà quindi trattare sul TFR.

Del clima in cui viviamo in Italia, checché ne dicano Berlusconi ed i suoi seguaci, abbiamo oggi tre prove. Il povero Alemanno, dopo il disastro di Genova, ha osservato di essere stato “linciato” nel 2012 per l’eccezionale nevicata mentre al Sindaco di Genova nessuno sulla stampa ingiunge di andarsene. In Sardegna i “giganti” di Mont’e Prama  sono nel mirino dei tombaroli e solo grazie al pagamento degli archeologici è stato possibile garantire la sorveglianza mentre il Ministero, nel nome e nel segno dello spending review, rimane inerte e silenzioso. Un altro titolo è eloquente dell’inconsistenza delle promesse del governo e soprattutto di “Pippo spacca”: “Province sempre più inutili in mano ai ‘signori nessuno’”. Notizia rapida quanto pregnante. Con queste Province light , costituite senza logica e senza disciplina normativa specifica, l’erario risparmierà 132 milioni. Efficace il commento della Meloni sulla questione, Meloni che comunque vorremmo vedere più attiva e più analitica nei suoi interventi.

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