Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Se c'è un complemento, che è esposto in ogni momento della giornata alla vista di tutti, questo è la cravatta.
Ho sempre sostenuto che le scarpe sono uno dei capi più importanti del guardaroba di un gentleman. Da qui si capisce che ognuno di noi può stabilire una seconda priorità. Quella che per me potrebbe essere una pochette da tasca, per un altro potrebbe essere un colletto di camicia stondato con cifre o un papillon.
Ma quello che è veramente chiaro è che la cravatta è uno degli eletti.
E 'difficile stabilire l'origine della cravatta ( vedere articolo di Totalità del 15/11/2011, “Panegirico della cravatta”) poiché essa ha passato un'evoluzione abbastanza importante.
Forse il suo antenato più lontano è il fazzoletto che si annodavano i signori nel II sec. D.C.
Ma questo non è il solo predecessore della cravatta moderna. Nel 1600, le strisce di tessuto in pizzo erano segno di distinzione e di alto ceto, poiché i prezzi per acquistarle erano esorbitanti.
L’antesignana che più ha avuto influenza sulla cravatta e che è arrivata ai nostri tempi (Berlusconi docet) è la bandana, una specie di fazzoletto che si indossava attorno al collo e si annodava con un laccio.
Beau Brummel
Nel S. XIX, Beau Brummell popolarizzerà questo tipo di cravatta in tutta la società Britannica.
Già nel 1880, la cravatta acquisisce una forma più prossima a quella che oggi conosciamo come tale.
Il gran cambiamento si produce per l'abitudine degli studenti dell' Oxford´s University Exeter College di legarsi al collo con un nodo i nastri dei cappelli di paglia.
Da allora i sarti dell'epoca cominciarono a cucire cravatte con frange differenziate per ogni college.
La cravatta è stata usata per molti anni come oggetto di distinzione per i reggimenti, le scuole, club e università.
A tal fine, le linee disegnate, o stampate, sono sempre state un alleato perfetto. Da qui la cravatta regimental.
Le cravatte stampate, appunto, devono la loro esistenza alleMacclesfield ties works. Macclesfield è la città del nordovest dell'Inghilterra nella quale si lavorava, ed oggi lo si continua ancora a fare, la seta proveniente dall'India e della Cina.
Nel 1924 la forma di confezionamento della Neck-Tie iniziava con il taglio, nella direzione del tessuto, e foderandola con una sub-tela quale rinforzo. Questo implicava soprattutto la formazione di grinze all'altezza del nodo. Per evitare questo, Jesse Langsdorf decise di tagliare il tessuto in un angolo di 45 gradi e confezionare la cravatta unitamente a tre pezzi e di congiungerli.
Da allora questo è il metodo e la forma per "costruire" le cravatte.
Tie appena finita
Il nome Macclesfield si usa oggi per denominare, tanto le cravatte cucite in detta popolazione inglese, come quelle fatte con un determinato tipo di seta caratterizzato dai suoi disegni piccoli e normalmente di colore bianco e nero o nero ed argento.
Questa è considerata dal protocollo più stretto la cravatta per eccellenza per essere indossata in particolar modo dallo sposo.
Un'altra denominazione generale è quella che si usa per distinguere le cravatte tipo Spitalsfield.
Le Spitalsfield hanno origine nell’ East London e si differenziano per avere una stampa e un disegno più grande delle Macclesfield .
Nel momento di acquistare una cravatta bisogna tenere principalmente in conto il colore ed il disegno. Il tessuto della cravatta nel momento di conciliarlo col resto dell' insieme non è tanto importante.
Tuttavia, non dobbiamo dimenticare una cosa che sembra ovvia.
Per esempio, le cravatte di lana essendo state pensate per essere indossate in inverno dovranno “portare” colori tipici di quella stagione. Una cravatta di lana sarà sempre meglio abbinata con un abito di tweed e a una camicia tipo Tattersall, che ad un abito diplomatico.
Ma lasciando da parte questa piccola osservazione dobbiamo prestare più attenzione al colore e al tipo di disegno della nostra cravatta.
Uno dei punti più importanti da considerare quando la si sceglie dal guardaroba, dal momento che la indosseremo per tutta la giornata, è quello di guardare i risvolti della giacca scelta. Sebbene io abbia fatto cucire i miei abiti affinché il bavero conservi una buona proporzione con le mie cravatte da 8cm; non esiste una regola su ciò. Se siamo, piuttosto cicciottelli – come il sottoscritto – sembra logico che tanto i nostri baveri come le nostre cravatte seguano quella linea.
Allo stesso modo, non avrebbe molto senso per coloro che sono magri giacche con ampi revers e cravatte di 9,5 cm., in quanto aumenterebbe la loro magrezza.
Anche in questo caso, la misura perfetta dei vestiti sul nostro fisico è in gran parte responsabile del successo o del fallimento del risultato finale. La scelta di questo accessorio dovrebbe essere fatta non solo in risposta alla misura del collo, ma anche ai contorni del nostro viso e prendere in considerazione l'altezza.
Né troppo lungo e né troppo corta, la
regola corretta è una lunghezza che vada a cadere all'altezza della fibbia
della cintura.
I passaggi per un corretto nodo
Esiste un "decalogo" da rispettare e a cui dare importanza quando si indossa la cravatta.
1. Come in tutte le cose, e quindi pure per le neck-ties le misure sono molto importanti: la parte diritta è compresa tra 8,5 e 9,5 cm al suo punto più largo.
2. Quando si forma il nodo è importante non esercitare una pressione eccessiva per evitare l’ effetto “impiccato". Disfarlo sempre la sera, lasciandolo in linea retta.
3. È necessario scegliere il tessuto giusto: jacquard di seta per le regimental, seta leggera per quelle stampate, lana e stampe scozzesi per le sportive invernali.
4. Una cravatta per ogni occasione: al mattino sono da preferire i colori e gli stampati, e per la notte i colori scuri.
5. Non cercare consulenza e non lasciare che la scelta della cravatta sia suggerita: l'unica regola è di seguire la propria indole in maniera irrazionale.
6. L'istinto, però, deve anche seguire una certa logica. Evitare le stampe troppo grandi e appariscenti, ma anche quelle con un design unico centrale insignificante. Ricordiamoci che la cravatta riflette la nostra personalità.
7. Preferibile: neck-tie con colori definiti e disegni piccoli tipo rombi, quadri o cachemire, e quelle a righe trasversali di due o tre colori al massimo.
8. I colori: la cravatta deve emergere con gusto dalla giacca o dal maglione, ma senza spiccare eccessivamente. Deve essere un colore più scuro rispetto alla camicia e più intenso riguardo alla giacca. Non deve mai attrarre esageratamente, deve essere un miglioramento al completo, e basta. Evitare sempre il verde pistacchio, il giallo canarino, il rosso fuoco e il rosa bubblegum. Colori e tonalità più scuri, ma non troppo. Semaforo verde per grigio, blu navy, rosso, salmone, verde bottiglia, marrone.
9. La combinazione con la camicia è un campo minato dove può condurci solo il buon gusto: evitare cravatte con grosse stampe con una camicia a quadri o a "righe", la regimental-tie mai con camicia a righe e giacca con disegni.
10. Mai tentare l'armonizzazione della cravatta con la pochette da tasca se non ne siamo sicuri e abituati. Questa “mossa” può portare, se non è combinato alla perfezione l’ensemble, a ridicolizzare il vestito indossato : si tratta di un'abitudine inutile e una forma di snobismo anacronistico.
Tessuti per cravatte
Evitiamo sempre un look troppo affettato o attento ed optiamo per un'eleganza rilassata. Il riconoscere quando siamo davanti ad una buona cravatta non è compito facile poiché se non abbiamo l'opportunità di toccarla sarà difficile formarci un giudizio valido.
Se avete l'occasione, date un piccolo pizzicotto alla seta per controllare se quando ritorna alla sua posizione iniziale resta grinzosa o torna liscia.
Una delle caratteristiche principali di una tie è quando il disegno non è
semplicemente "stampato" su di essa ma è invece parte del
tessuto.
Un altro modo per conoscere la qualità del nostro accessorio è quello di osservare se essa è tagliata esattamente a 45 gradi al disegno ( in sbieco ). Purtroppo solo cravatte di altissima qualità soddisfano questo criterio.
Cravatta sette pieghe
Quando si parla di cravatte dai requisiti nobili, non si può non nominare la “sette-pieghe"-.
In queste tutte le parti della cravatta, compresa la interlining, sono di seta.
Allo stesso modo, il confezionamento differisce, in parte, da quelle standard.
Piegando sette volte una stoffa quadrata di seta possiamo arrivare ad ottenere una cravatta che si avvicina più ad un’opera d’arte che ad altro.
Potrei riempire varie pagine cercando di stabilire quando indossiamo una cravatta di qualità e quando no, ma solo il tatto ci darà la risposta che cerchiamo.
C'è una leggenda che narra sia il tessuto della cravatta a dare volume al nodo.
Questo non è sempre corretto.
Se ci piace un tessuto per la nostra cravatta, ma lo riteniamo non adatto –per la sua consistenza- al nodo che vogliamo creare non dobbiamo preoccuparci: opteremo per una fodera in cotone ben determinato col quale otterremo l’ effetto finale desiderato.
Il nemico principale della neck-tie sono le macchie.
A tutti può capitare durante un pasto di sporcarla di olio.
Sicuramente qualsiasi operazione di pulizia a secco sarà in grado di togliere la chiazza, ma quasi certamente la cravatta non sarà mai più la stessa.
I prodotti chimici utilizzati e i ferri da stiro professionali riducono la solidità e lo spessore del tessuto, per non parlare di come risultano schiacciati i lati del mesmo.
Il modo migliore per mantenere la nostra cravatta è quello di tenerla in un cassetto arrotolata affinché non prenda alcuna forma sgradita.
Al momento di viaggiare ed avere bisogno di trasportare varie cravatte, esistono principalmente due opzioni da adottare:
a) a) un porta-cravatte dove includere due o tre di esse, b) una scatola rigida, nella quale possano entrarci il numero di ties desiderate.
Porta crvatte
Ci sono molte ragioni per contraddire chi non la indossa, e continuare a portare questo elegante accessorio; una delle molte è che le signore amano l’uomo in cravatta.
Sicuramente abbiamo sentito poche volte, da una donna, frasi come “quella camicia ti va a pennello” o “ il tuo abito è cucito divinamente”, ma indiscutibilmente si sono rivolte a noi con apprezzamenti tipo “quella cravatta ti dona molto” o “ la sua cravatta riprende il colore degli occhi”.
Quindi, anche solo per questo, la nostra cravatta deve continuare ad avere uno spazio riservato nel nostro armadio.
Inserito da Meertaire il 21/11/2024 05:35:15
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Inserito da aurum il 07/02/2012 09:47:53
Fatto veramente come si deve. Caro LB mi posso immaginare come si veste lei!! Buona giornata.
Inserito da vanni50 il 06/02/2012 16:46:25
Semplicemente delizioso
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