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Halloween, ovverosia l'insulsa e vuota, come le zucche, festa del niente

Arriva puntuale e demenziale come Equitalia e molti vengono trascinati nel gorgo di questa atmosfera a metà tra l’horror, il comico e il profano

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Halloween, ovverosia l'insulsa e vuota, come le zucche, festa del niente

Mi fermo a mettere benzina e subito mi accorgo che davanti alla porta della stazione di servizio c’è una gigantesca palla arancione trasparente a forma di zucca, all’interno della quale si possono vedere pipistrelli, teschi ragnatele con ospite annesso, denti di Dracula, streghe dalla bocca sanguinante e gli immancabili zombie.

Poi, nell’attraversare la città, noto che in molti negozi di Parrucchiera è esposto un grande cartello con scritto “ Trucco e Parrucco per la festa di Halloween”.

La pasticceria in centro ha addobbato la vetrina con zucche di marzapane, zombie di cioccolata bianca, e dolci a forma di pipistrelli o ragni. Il palinsesto televisivo di Sky, sono quasi 30giorni, che pubblicizza la notte del 31 ottobre, per la messa in onda di film Horror.

Puntuale e demenziale come Equitalia, arriva Halloween, e molti vengono trascinati nel gorgo di questa atmosfera a metà tra l’horror e il comico.

Le scuole organizzano vere e proprie feste con bambini e adolescenti camuffati da personaggi della fantasia horror come vampiri, streghe, elfi, fantasmi, zombie, scheletri e feretri che parlano. E, ahimè, inevitabilmente anche coloro che hanno passato da un bel po’ ti tempo l’adolescenza si lasciano coinvolgere in party-horror…

Immancabili le ripetitive istruzioni che ci provengono da giornali e TV, che mettono tutti in guardia contro l’ascendenza “satanica” di questa festa.

Ma, ad un osservatore del tutto imparziale quale Totalità, non possono che venire alla mente i soli e unici quattro dissimili criteri di valutazione in merito a Halloween: la grande occasione per fare bisboccia, un altro sentore carnascialesco ma a puro tema “orrorifico” che porta introiti a commercianti, coiffeur e saloni di bellezza. Qualcosa di negativo, vedendo in questa festa una forma di colonizzazione USA o comunque di scimmiottamento di un fenomeno lontano dai nostri costumi e identità.

Poi, il riscontro verso un’apertura pericolosa all’occultismo, alla magia, al satanismo.

Infine, l’apprezzamento degli studiosi di folclore celtico che vi vedono solo la riproposizione di antiche feste legate al mondo agricolo di tempi lontani.

E il punto è che ciascuna di queste letture contiene una parte di verità.

Procediamo con ordine. Halloween (o meglio Hallowe’en) etimologicamente è All Hallows’ Eve che significa Vigilia di Ognissanti, festa cristiana del 1 novembre in cui dal VIII – IX secolo la Chiesa ricorda tutti i Santi e Martiri e che precede la giornata in cui si commemorano i defunti.

Però a complicare il quadro si aggiunge che nel calendario celtico questa data coincide col Capodanno, la fine del raccolto e l’inizio del nuovo anno di una società arcaica ed agricola.

Da ultimo però diverse testimonianze ci assicurano che gli occultisti considerano questa data come una delle principali feste in onore del Diavolo.

Ricostruendone la storia dunque potremmo dire che una festa legata la mondo agrario precristiano celtico si è legata ed è stata assorbita dalla teologia cattolica e da pagana ha subito un processo di cristianizzazione e che attraverso gli emigranti irlandesi è giunta nel Nuovo Mondo. Lo spirito commerciale statunitense si è impossessato di queste feste tipiche soprattutto del territorio agrario del Midwest e ne ha fatto in anni recenti un’occasione di profitto del tutto slegato dalle origini culturali. Un po’ quel che è avvenuto con San Nicola che, partito con l’abito vescovile rosso dall’Europa, nei protestanti Stati Uniti divenne un Santa Claus vestito di verde, rivestito nuovamente di rosso dalla Coca Cola, per ritornare definitivamente “laicizzato” dalle nostre parti.

Questo fenomeno è stato ingigantito dall’industria cinematografica hollywoodiana sempre pronta ad esportare i suoi prodotti in nuovi mercati. Ovviamente nel Vecchio mondo è giunto un “prodotto” completamente immemore delle sue lontane origini celtiche e del suo legame colla vigilia delle festa di Ognissanti, laicizzato al punto giusto per essere “consumato” nella relativista società multietnica e multiculturale. E’ un po’ tardi ricordare che nella società agricola del nostro centrosud (ma non solo) fino agli anni cinquanta del secolo scorso in questi giorni i bambini intagliavano le zucche accendendovi dentro lumini, venivano loro offerti dolci che prendevano vari nomi a seconda dei dialetti ma che tutti si riallacciavano al ricordo dei Defunti. Devo anche ricordare che le prime più furenti polemiche contro Halloween nascono proprio negli USA ma in ambito fondamentalista protestante e contro i cattolici irlandesi.

E i ricorrenti allarmi contro il satanismo e l’occultismo? Doverose messe in guardia contro situazioni che possono fare da ponte verso un morboso e pericoloso interesse verso la magia e l’occulto. Cito le parole equilibrate del Cardinal Caffarra “una brutta resa al relativismo dilagante” e quelle del sociologo Massimo Introvigne “Se da un lato, negli Stati Uniti e più in generale nei paesi anglosassoni, si tratta di una tradizione reale, non inventata, da noi rappresenta un oggetto estraneo all’ecosistema”…” è stata importata originariamente con finalità meramente commerciali; per creare una festa in più attorno alla quale dar vita a un business. Se negli Stati Uniti fa parte della fibra nazionale, da noi rappresenta un dannoso contributo ad una sorta di neo-paganizzazione della società…(che) “può essere paragonato ad un insetto concepito per vivere in un determinato ecosistema  e che , se trasferito forzatamente da noi, rischia di distruggere le coltivazioni”

Sempre nella stessa intervista al quotidiano Il Sussidiario.net del 1 novembre 2011, Introvigne aggiunge una distinzione: “Il giudizio sul fenomeno in sé, sull’impostazione culturale che rappresenta e sulla sua importazione artificiosa e spuria, non può che essere negativo; ma non può essere esteso con disinvoltura alle migliaia di giovani che vi partecipano. Che vedono in esso una semplice occasione per svagarsi” ma “tutte le iniziative atte a rispolverare la tradizione cattolica sono benvenute”.

Aggiungo io, soprattutto da parte di Oratori e Scuole paritarie cattoliche. Queste dovrebbero recuperare gli aspetti della festa di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti, come abbiamo visto già presenti un tempo nella tradizione italiana, eliminando quelli di importazione “horror” hollywodiani. Compito non facile perché si scontra con forti interessi commerciali e con il relativismo imperante.

Ricordiamoci poi, e mi rivolgo soprattutto agli adulti, che il Carnevale è bello ma dovrebbe cadere una sola volta nell’anno…” www.destra.it

 

 

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