I Democratici perdono le redini delle due Camere

Elezioni Legislative USA: vincono a man bassa i Repubblicani. Voto di protesta verso l'inconcludente Obama

Non solo hanno preso il controllo del Senato, ma l’hanno fatto più largamente di quanto calcolato in precedenza e perfino sono riusciti a mettere alle corde i rivali in stati finora dominati dai dem.

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Elezioni Legislative USA: vincono a man bassa i Repubblicani. Voto di protesta verso l'inconcludente Obama

La rotonda vittoria dei repubblicani alle legislative di martedì 4 novembre negli Stati Uniti, maggiore di quanto pronosticato dai vari sondaggi statunitensi, è stata ricevuta come un durissimo voto di protesta contro Barack Obama, come riconosciuto anche dagli stessi democratici.

I repubblicani non solo hanno preso il controllo del Senato, ma l’hanno fatto più largamente di quanto calcolato in precedenza e perfino sono riusciti a mettere alle corde i democratici in significativi stati ove prima dettavano legge. Inoltre, hanno aumentato la loro maggioranza alla Camera dei Rappresentanti (da 234 seggi a 250) e, contro ogni pronostico hanno incrementato il numero di governatori (da 29 ad 35).

Alcune delle più inaspettate sconfitte democratiche si sono prodotte in posti visitati, durante la campagna, da Obama. Il presidente ha convocato per domani il Partito Repubblicano che ora ha le redini delle due camere del Congresso, per affrontare la nuova, indigesta, situazione.

Nella lotta per il Senato, i repubblicani hanno ottenuto 52 seggi, uno in più della maggioranza assoluta, e probabilmente arriveranno a 54 quando si finalizzerà lo scrutinio in Alaska e terminerà quello in Louisiana. I democratici sono rimasti a 46. Fino ad ora la ripartizione era 55-45 a beneficio del Partito di Obama. La vittoria repubblicana nelle elezioni per il Senato ha avuto uno speciale valore politico in Iowa e Colorado, stati molto uniti ai trionfi presidenziali di Obama.

In Iowa ha vinto Joni Ernst che ha spinto a gran velocità la sua campagna con uno spot pubblicitario nel quale raccontava di essere cresciuto castrando maiali. In Colorado ha trionfato Tom Cotton, un giovane candidato che ha partecipato alle guerre in Iraq e Afghanistan. Con un'inaspettata sconfitta, la senatrice democratica Kay Hagan ha perso malamente in Carolina del Nord. I repubblicani hanno tolto, inoltre, ai loro rivali i seggi che avevano in Virginia Occidentale, Dakota del Sud, Montana, Georgia ed Arkansas. E sono stati molto vicini alla vittoria anche in Virginia, contro ogni previsione.

Il caso dell'Arkansas è davanti agli occhi di tutti soprattutto per il suo vincolo con i Clinton. L'ex-presidente Bill Clinton che è stato governatore di detto stato prima di arrivare alla Casa Bianca, lo ha visitato sei volte durante la campagna, e in certune occasioni accompagnato anche dalla moglie Hillary. Il suo appoggio al candidato democratico non è servito, come neanche i suoi viaggi in Iowa e Carolina del Nord.

I Clinton non hanno danneggiato più del dovuto i loro candidati, ma è difficile non concludere che gli spostamenti di Obama ai vari raduni, a causa della sua scarsa popolarità, abbiano nuociuto ai democratici in corsa.

Molti imputano alla ormai perduta forza del Presidente americano la sconfitta di molti candidati al Senato, penalizzata dalla presenza dello stesso Obama.

Infatti, quest’ultimo, ha focalizzato il suo interesse su alcuni candidati a governatore, e molti di loro hanno perso le elezioni, come in Illinois, lo stato adottivo di Obama, Maryland e Michigan. Anche in Massachusetts, tradizionalmente democratica e il Maine, la vittoria è andata ai repubblicani.

Tra i governatori repubblicani rieletti c’è Rick Scott, della Florida, e quello del Wisconsin, Scott Walker, la cui vittoria rinforza i suoi possibili piani per presentarsi alle prossime presidenziali del 2017.

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da MIRKO il 06/11/2014 09:31:06

    Caro Massimo, Alcuni quotidiani ieri hanno copiato paro paro il tuo articolo sulle elezioni USa... Siete unici... Mirko, Empoli

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