La questione dell'immigrazione

Primi dissensi tra i vincitori repubblicani e il Presidente Obama

Contando ora sul controllo delle due Camere del Congresso i repubblicani possono arrivare all'approvazione delle loro misure, che prima ostacolavano la maggioranza che deteneva il Partito Democratico al Senato

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Primi dissensi tra i vincitori repubblicani e il Presidente Obama

Il Presidente Obama con consorte

I repubblicani hanno già cominciato a sviluppare la loro lista delle priorità legislative per la nuova stagione politica che si sta aprendo negli Stati Uniti. Oggi saranno alla Casa Bianca per discutere la situazione con Barack Obama. Benché i colloqui avranno inizio con questioni di minore spessore, probabilmente, quanto prima, il Partito Repubblicano solleverà al cielo tutte le sue spade.

Obama, intanto, ha già avvertito che se non avrà l’appoggio repubblicano, spingerà ugualmente per favorire il decreto sull’immigrazione, in attesa della riforma; gli avversari hanno risposto che se sarà così “ Obama non farà che avvelenare l’acqua del pozzo”.

Contando ora sul controllo delle due Camere del Congresso i repubblicani possono arrivare  all'approvazione delle loro misure, che prima ostacolavano la maggioranza che deteneva il Partito Democratico al Senato.

Dal momento che, in quell'emiciclo, per certe leggi è necessaria una maggioranza qualificata che non hanno, non potranno approvare tutto quello che desiderano.

Il presidente può, però, vietare quanto approvato dal Congresso, ma anche il suo veto ha dei limiti. Per la prima riunione che si celebrerà tra poche ore alla Casa Bianca, i repubblicani hanno scelto temi sui quali c'è un notevole grado di consenso da ambedue le parti.

I repubblicani esporranno che sia data autorizzazione per la costruzione del gasdotto Keystone XLche andrà a completare la connessione tra le raffinerie del Golfo del Messico con i campi petroliferi del Canada.

Si tratta, tra l’altro, di un'iniziativa che ha riportato l'opposizione veemente dei gruppi ambientalisti nord americani. La prolifica agenda repubblicana include anche una “corsia preferenziale”  per l'approvazione dell'accordo di commercio Transpacifico, e più avanti per la negoziazione con l’Unione Europea.

Lo stesso Obama desidera che ciò venga realizzato, sebbene molti democratici respingano tale progetto, affermando che occorre trattare argomenti che tutelino gli interessi locali del settore industriale; solo dopo sarà opportuno spostarsi sull’Europa.

Altri punti, sui taccuini del Partito Repubblicano, sono la promozione della contrattazione dei veterani dell'Esercito e la restaurazione della settimana lavorativa di quaranta ore, come definizione di impiego a tempo pieno.

I repubblicani, come è facile intuire, non hanno intenzione di affrontare al momento la riforma dell’immigrazione.

Obama, appena due giorni orsono, ha fatto notare che farà di tutto per farla approvare, al margine del Congresso, se quest’ultimo non considererà la questione prima della fine dell’ anno.

Il capo repubblicano alla Camera dei Rappresentanti, John Boehner, ha immediatamente risposto che quanto detto dal Presidente altro non è che “una dichiarazione di guerra che avvelenerebbe il clima di cooperazione di cui gli USA hanno assoluto bisogno”.

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