Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Non fa piacere sentirsi dire: avevi ragione, specie se non è la prima volta e se questa ragione implica azioni di bellica follia. L'ammissione è giunta da Kabul questo pomeriggio ch'erano le 16 ora italiana, 19,30 ora afghana, è giunta via etere da una voce amica, oggi contrisa, amico che fino ad oggi, appunto, altro non aveva fatto, per anni, che sostenere la presenza militare Usa in terra afghana, la sua terra, prima che si trasferisse negli States e quasi la rinnegasse. Prima del 2001.
Ma la goccia è giunta, la goccia che ha fatto traboccare il suo vaso, evidentemente colmo e tenuto nascosto per orgoglio. E la goccia è stata la notizia di qualche giorno fa e diceva della "perdita", da parte dell'esercito statunitense, di materiale bellico di vario tipo, del valore di 240 milioni di dollari. Sì, 240 milioni di dollari di materiale militare in dotazione all'esercito americano, tra cui attrezzature di comunicazione, dispositivi di crittografia, veicoli Humvees ed altro, tra cui anche armi sensibili. Tutto materiale "perso" non si sa come, materiale che prima di venir "perso", era nelle due basi principali, quella di Bagram e quella di Kandahar.
Possibile situazione-occasione della "perdita", il ritiro delle truppe statunitensi e, per la precisione, l'inizio del ritiro. Sì, perché l'inconveniente, anzi gli inconvenienti, dato che le basi in questione sono due, risale al 2013.
Per inciso: comunicare al lettore la netta sensazione di un desiderio di scomparsa nella voce al telefono, è dir poco o nulla, detto questo e tornando alla "perdita", sta di fatto che gli addetti alla sorveglianza, ovviamente americani, non siano stati tempestivi nella segnalazione, motivo per cui la notizia è saltata fuori ultimamente. A completare la "perdita" c'è che, sempre a detta degli esperti americani, il materiale non potrà essere recuperato, tra l'altro i veicoli Humvees sono quelli usati in alcuni attentati suicidi. Eh, sì, perché la cosa più interessante è che, questo materiale bellico "perso" sia stato "trovato" dal "nemico", chi?, ma l'Isis o Isil, come preferite. Ecco, la voce non ha pronunciato altro contenuto, oltre alla scuse che non finivano mai e che, a dire il vero, ci hanno disturbato non poco, ah, no, un momento, c'è un'altra cosa: "nessuno sarà ritenuto finanziariamente responsabile né per le sparizioni né per non aver rispettato le scadenze dei rapporti", dichiarazione ufficiale.
Ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una voce amica, oggi, a Kabul.
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