Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Mi giocherei tutto quello che ho (tanto non ho niente!), sulle donne tra i 16 e gli 80anni, che se dovessero scegliere tra l’uomo ideale giusto per loro o l’ex, la maggioranza assoluta punterebbe senza esitazione alcuna sulla seconda opzione.
E pensare e desiderare ancora il tuo ex, è una bruttissima mania, alla quale, sono generalmente più abituate le donne rispetto a noi maschietti.
Desiderare quello che fu è una delle innumerevoli attività auto-demolitrici, in quanto ci si basa su una scarsissima possibilità di riuscita che, solitamente, non porta a niente di positivo, ma, nientemeno, può arrivare a toglierti ogni energia vitale, desiderio di vivere e reattività.
Praticamente, corrode tutto lo charme di cui disponi. Gran bella cosa, vero?
Donne mature e giovani, soffrono, nonostante il matrimonio, come tante suore di clausura del medioevo, quando indossavano il cilicio per tormentarsi e affliggersi il più possibile; non mangiavano per giorni intieri sino a perdere la ragione… Insomma, un’enorme cavolata, per non dir peggio!
Un vero e proprio supplizio, un’immolazione per l’ex, un’idea fissa verso qualcuno che non ha oramai più ragion d’esistere.
Pensare all’ex, in quest’era tecnologica è ancora più facile che prima, perché c’è la continua ricerca tramite i social network di conoscere persone nuove e, perché no, che assomiglino tanto all’amore mai coronato in qualcosa di ufficiale; un comportamento senza significato, perché vuol dire ostinarsi su amori solo probabili e futuribili, amori impossibili con partner che, forse, non ti chiederanno mai di vederti.
Eppure, moltissime donne, ma anche tanti uomini, credono in questi palliativi, a questi lenimenti della voglia d’amare; tentativi vani, spesso distruttivi, di colmare il grande vuoto di relazione.
E, non possono essere assolutamente chiamate storie d’amore, ma semplicemente storie di abiezione, di annientamento della personalità.
Però, i fatidici ex, se gestiti con furbizia, intelletto e notevole astuzia possono diventare un vero e proprio utilissimo stratagemma. Il ricordo del vecchio fidanzato, deve essere un qualcosa che deve servire da avvertimento su ciò che a te non piace e non ti fa stare serena/o.
Come il tremendo capoufficio è fondamentale per capire il materiale umano, il ricordo dell’ex è una legenda importante su ciò che non bisogna fare per conquistare la felicità.
Invece, al contrario, molte donne e ragazzine oscurano la loro vita nel continuo tenere a mente l’ex e s’incollano a questo pensiero che, non percependolo nella vera accezione, le porterà alla disperazione.
Inserito da silvana il 11/11/2014 15:16:05
credere di foggiare noi stessi il destino, è ingenuo, come credere di fare buona musica premendo dei tasti. e succede di sovente che ci si innamori della persona dall'apparenza più appropriata anche se non proprio l'ideale. ma è quella, e si desidera con tutta l'anima di averla per tutta la vita. poi tutto cambia, all'improvviso, svanisce quell'ardore che aveva attanagliato il cuore e che faceva fantasticare. ci si innamora di nuovo, nuovi affanni, nuovi momenti, nuove fantasie, finché si arriva al congiungimento fra i due esseri. col matrimonio, poco alla volta, l'amore si affievolisce lasciando il posto all'affetto, all'abitudine, alla sopportazione. e qui ricomincia il ricordo ossessionante dell'ex, di colui che ha fatto battere forte il cuore nei momenti di intimità, di quel grande amore che non doveva tramontare dei momenti felici, delle gelosie, delle passioni, dei litigi e riappacificazioni. si pensa, si ripensa fino all'esasperazione e si fanno dei paragoni, sì, era meglio l'altro; ma ormai non esiste più se non nei ricordi struggenti
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