La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

Renzi con i koala noi con il fango. Sondaggi: il paese, deluso e stremato, si sposterebbe anche a destra, se ce ne fosse una

di Vincenzo Pacifici

Renzi con i koala noi con il fango. Sondaggi: il paese, deluso e stremato, si sposterebbe anche a destra, se ce ne fosse una

Mentre il cosiddetto “presidente del Consiglio”, seguito nel suo viaggio in Australia da ben 5 troupes televisive, con buona pace dello spending review, fanfaroneggia (“c’è un made in Italy dell’alta tecnologia, di cui gli Italiani devono essere consapevoli”) o semina spiritosaggini  (“ho scoperto che qui ci sono più canguri che australiani”) o luoghi comuni (“l’Italia sarà grande se renderemo grande la scuola” perché evidentemente si è accorto che quella che lo ha addottorato è meschina oppure “se la smettiamo con i piagnistei, il Paese potrà essere leader”, forse alludendo ai liguri, che speriamo al ritorno si degnerà di visitare) o polemizza con il presidente della stessa Regione, il suo compagno di partito Burlando, senza di rendersi conto di avere entrambi torto, avendo il boy scout minimizzato le responsabilità dei comuni e delle Regioni rosse ed il secondo nascosto le inerzie degli stessi enti locali sui dilaganti e devastanti abusivismi, è apparsa un’edizione de “Il Giornale” , la cui prima pagina sembra ma soltanto sembra, senza purtroppo esserlo un bollettino di guerra contro il governo. Ecco una carrellata sui titoli: “Cambia il vento. Centrodestra a un punto da Renzi. I sondaggi: il Pd crolla dal 45% al 36%, Forza Italia, Lega, Ndc e Fratelli d’Italia insieme al 34,2%”, “Tempo scaduto. Tra conti e riforme previsioni nere sul cielo d’Europa”, “Camere snobbate. Quel brutto record di interrogazioni senza una risposta”, “Contro l’ingorgo di processi. Arriva il decreto “salva ladruncoli”. Il governo pronto a depenalizzare i reati di lieve entità. Ma si rischia il caos”,  “Maltempo nel Nord. La politica che piange sul latte versato e non usa i soldi che ha”. Questa serie di attacchi motivati e ben fondati è stata resa possibile dall’assenza dall’Italia del “Pippo Spacca” e dall’aggravata uveite del suo sodale.

Ho ritrovato tra le mie carte un intervento del “portavoce” Toti del 24 settembre scorso sulla coalizione tra FI, Lega, Ncr e FdI, e oggi ritroviamo lo stesso Toti a ripetere la stessa proposta con un orizzonte assolutamente immutato.

Francesco Santoro Passarelli presentava ai suoi studenti di Giurisprudenza alcuni decenni or sono la transazione, l’istituto giuridico in cui le parti in contesa raggiungono un accordo grazie a reciproche concessioni. Ora il concetto può essere esportato e si può ritrovare in campo della politica internazionale, in cui è realistico, non in quello della nazionale, in cui è autolesionistico, dal momento che  esistono in una nazione veramente democratica uno schieramento, che ha vinto e governa, ed un altro, che risultato soccombente, controlla in assoluta limpidezza ed in tutta coerenza. In Italia non avviene assolutamente così, si vive in base a patti, assolutamente segreti, ed il comportamento della minoranza è legato all’esito di trattative al massimo riservate.

Facciamo un esempio: si è parlato di un forte recupero del gruppone di centrodestra e di un altrettanto sensibile caduta dei seguaci del puffo, ma se lo schieramento di minoranza avesse fatto sempre il suo dovere, denunziando e segnalando i mille errori, gli strombazzamenti, le mille vane promesse, e avesse fatto seguire passi politicamente tangibili in Parlamento alle tante denunzie apparse sulla stampa di area (“Il Giornale”, “Libero” e “Il Tempo”), i risultati dei sondaggi sarebbero stati di molto più lusinghieri. Attenti a non evidenziarli troppo perché il boy scout potrebbe essere spinto, quasi sfidato, a realizzare subito ciò che assicura di voler realizzare nel 2018.

Al solito gustosa e condivisibile la nota domenicale di Pansa. In essa il giornalista piemontese, dopo averci ricordato l’infatuazione del Cavaliere per il compare di 40 anni più giovane, infatuazione dovuta alla stanchezza per il proprio partito e alla preoccupazione per le sorti delle proprie aziende e dei propri affari, raccoglie le impressioni manifestate dallo stesso Berlusconi dopo l’incontro con l’occupante di Palazzo Chigi. Il presidente del Milan ha raccontato di aver trovato il puffo malmesso, affaticato, un po’ triste, carico di preoccupazioni, visibilmente sotto stress. “A questo punto – commenta Pansa – sferzare i gufi, i rosiconi, i burocrati europei, come è abituato a fare Renzi, mostrarsi di essere un super bullo in camicia bianca, proclamare il dovere dell’ottimismo, garantire che l’Italia è la nazione che dimostrerà di essere la più forte, è soltanto un trucco rischioso”. Ci permettiamo caldeggiare un altro passaggio dell’articolo, in cui viene portato in evidenza l’aspetto da qualcuno ribadito quasi noiosamente: “il premier che ride è soltanto la maschera di un capo di governo sopraffatto da un’infinità di problemi impossibili da risolvere”.

Una notazione conclusiva sulla povera destra: si parla di contatti in corso con Lega e Ncd ma non si parla minimamente di confronti con FdI.  Il raggruppamento della Meloni e  Storace sono “i servi buoni e fedeli” del Vangelo di ieri, già assorbiti o meglio asserviti? Eventualmente loro, ma i loro elettori chissà?

 

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