Uccisi anche gli attentatori

Due presunti terroristi palestinesi ammazzano 4 fedeli ebrei in preghiera a Gerusalemme Ovest

L'azione offensiva si è conclusa con altri otto feriti, di cui quattro versano in gravi condizioni

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Due presunti terroristi palestinesi ammazzano 4 fedeli ebrei in preghiera a Gerusalemme Ovest

Due persone hanno attaccato e ucciso, poche ore fa, quattro persone in una sinagoga del quartiere ortodosso di Har Hof, a Gerusalemme Ovest, prima di essere abbattuti dalle forze dell’ordine, come ha tenuto a precisare il portavoce della Polizia, Micky Rosenlfed.

I due uomini, apparentemente palestinesi di Gerusalemme, sono entrati nel recinto armati con un coltello, un'ascia ed una pistola e hanno attaccato in due posti distinti i fedeli che stavano pregando prima di essere colpiti dai fucili dalle armi della polizia israeliana.

L'azione offensiva si è conclusa con altri otto feriti, di cui quattro versano in gravi condizioni.

Stiamo considerando l’accadimento come un attacco terroristico”, ha detto Rosenfeld all'agenzia britannica di notizie Reuters. È il secondo attentato più grave di sempre perpetrato a Gerusalemme dalla fine della Seconda Intifada.

Due terroristi sono penetrati nella sinagoga del quartiere di Har Nof. Erano armati di ascia, coltello ed una pistola. Quattro persone che stavano pregando sono morte a causa di questo attacco. La Polizia, quando è arrivata, ha sparato e ammazzato i terroristi”, ha spiegato Luvba Samri, addetto della Polizia per i media ebraici.

Le reazioni non hanno tardato ad arrivare ed il primo ministro israeliano ha annunciato che Israele risponderà “con mano di ferro” al vile attacco, oltre ad accusare Hamás ed il presidente palestinese, Mahmud Abbas, di “incitare” all'odio. Da parte sua, Hamás, che controlla la Frangia di Gaza, ha elogiato l'attacco.

Nell'ultimo mese, cinque israeliani - senza contare quest’ultimo attacco - ed un straniero sono morti vittime dei palestinesi. In risposta, le forze di sicurezza israeliane, hanno ammazzato a loro volta una decina di persone, compresi i supposti autori di quegli attacchi.

La città sacra è testimone di una crescente tensione da quando, agli inizi di luglio, tre estremisti ebrei hanno bruciato vivo un adolescente palestinese a Gerusalemme. Quest’azione è stata portata a termine come vendetta per l'assassinio, tre settimane prima, da parte di un gruppo di islamisti, di tre studenti ebrei che erano stati sequestrati mentre facevano l’ autostop vicino al blocco di colonie di Gush Etzion.

Da allora le proteste sono aumentate a dismisura, e molti sono stati gli scontri tra la polizia e giovani palestinesi e, non sono mancati, gli attacchi di quest’ultimi verso vari possedimenti di coloni israeliani. La situazione si è aggravata un mese fa, quando un kamikaze palestinese ha ammazzato due persone - tra esse un bimbo di tre mesi ed una cittadina ecuadoriana - cercando di investire, con il proprio veicolo, i passeggeri che aspettavano il tram presso la linea che divide la città.

Una settimana dopo, un presunto terrorista palestinese, ha sparato lasciando gravemente ferito, a Gerusalemme Ovest, un rabbino ultranazionalista ebreo, che sta facendo di tutto per cambiare lo status della Spianata delle Moschee, terzo posto più sacro dell'Islam.

I racconti su questo possibile cambiamento, negato dal Governo israeliano, in merito alle restrizioni di accesso imposte da Israele ai musulmani e la costante crescita di ultranazionalisti ebrei fortemente presenti sul posto dove il giudaismo situa il Secondo Tempio distrutto dai romani, sono alcuni degli aspetti che alimentano la tensione in città.

Appena sette giorni dopo la sparatoria contro il rabbino, che si sta rimettendo dalle sue ferite in un ospedale, un secondo guidatore di auto e kamikaze palestinese ha ammazzato due persone - tra cui un soldato di frontiera - nella stessa zona che separa Gerusalemme est da Gerusalemme ovest.
Come nell’ultimo avvenimento, così come nei casi precedenti, i movimenti islamisti radicali palestinesi -come Hamás e la Jihad Islamica-, hanno lodato l'attacco ed affermato che si tratta di “una risposta logica alle politiche israeliane d’occupazione.”

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Enzo il 18/11/2014 12:57:44

    "In risposta, le forze di sicurezza israeliane, hanno ammazzato a loro volta una decina di persone, compresi i supposti autori di quegli attacchi" Non è vero... no sono una decina e gli attentatori non sono presunti. A Gerusalemme stà avvenendo una mattanza di civili da parte dei palestinesi nel silenzio mondiale. Un terrorista ha preso sotto il furgone oltre a vari passanti una bambina di due mesi. Oggi i soccorritori hanno trovato una scena da fil horror con Braccia e Gambe tagliate per terra con ancora adosso i lacci per la preghiera. Cose del genere le abbiamo viste solo durante la Shoà.

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