Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Manca poco e raggiungeremo le 24 ore di tam tam mediatico sull'attentato a Gerusalemme, nel sobborgo di Har Nof, in Agasi street, per essere precisi. Sappiamo tutto di tutto, che è stata una risposta al falso suicidio di un autista palestinese, che l'attentato è avvenuto in Sinagoga, che gli attentatori erano palestinesi, che sono stati freddati subito dopo aver ucciso quattro rabbini, tre americani e uno britannico. E sappiamo che erano le prime ore del mattino, che le vittime, i rabbini, stavano pregando, sì, come fanno anche i musulmani, in questo caso palestinesi, che iniziano a pregare al mattino presto, e poi ancora, quando e se viene loro permesso.
In questo tam tam, voci s'innalzano indignate, severe, voci d'accusa, di condanna per l'efferato assassinio-suicidio, e già, perché anche suicidio è stato. Non si entra in una Sinagoga alla stessa ora della propria preghiera, con volto scoperto, armati di asce e pistole, urlando Allah-u-Akbar, Dio è Grande, senza la certezza d'essere uccisi nell'immediato, senza essere votati alla morte. Non si entra, anche perché alcuna voce s'indignerà per noi. E nessun tam tam mediatico ci sarà per noi, come non c'è stato per chi come noi prima di noi.
No, qui non si parla del sedicente Stato Islamico dell'ultim'ora, si parla di palestinesi, di un popolo da anni ed anni quotidianamente immolato alla prepotenza di Israele, senza che vi sia alcun tam tam mediatico, se non qualche finzione di, qualche breve finzione. Ma ora, come spesso, il tam tam così che tutti, proprio tutti sappiano delle "nefaste" azioni palestinesi e sorvolino su quelle israeliane. Così Kerry ha urlato al "puro terrore", Cameron "inorridito" ha pensato alle famiglie delle vittime, Obama ha urlato agli ingiustificabili "attacchi sui civili", il neo Gentiloni ha condannato "l'ignobile attacco armato" mentre altri in Europa seguivano le orme come da copione e Benyamin Netanyahu ripeteva la giaculatoria " reagiremo duramente", come se non la si conoscesse.
Noi invece ci siamo chiesti come mai due palestinesi armati di asce e pistole, siano entrati indisturbati in una Sinagoga, proprio lì, nella terra in cui, ultimamente, si sono alzati persino piccoli muri in cemento alle pensiline degli autobus, "per la sicurezza degli israeliani", in cui le famiglie israeliane con due figli, mandano a scuola i figli su due autobus diversi così "se su un autobus vi è un attentato, uno dei figli si salva perché sull'altro autobus", lì dove misure di sicurezza su misure di sicurezza affollano la terra, è per questo che la risposta data non ci è piaciuta: le Sinagoghe a Gerusalemme non sono protette dalla sicurezza. Che strano. Ora però provvederanno così come per le scuole. Questo è stato detto.Inserito da Paolo il 19/11/2014 18:15:20
Brava MARIKA. Finalmente una persona onesta in un mondo di omertosi !!!
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
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