CHe a San Siro vinca lo sport. Altrove vince l'astio

Milan-Inter, ovverosia il derby per antonomasia

Anche se la tua squadra e quella avversaria non lottano per lo Scudetto, se forse non arriveranno nemmeno al terzo posto, se hanno problemi societari, in quel momento non ti poni certe questioni, ti basta essere lì, insieme al mondo

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Milan-Inter, ovverosia il derby per antonomasia

Il Derby calcistico di Milano è la stracittadina, a livello “pedatorio”, più importante del mondo.

Possiamo parlare quanto vogliamo dei derby tedeschi, inglesi, argentini, brasiliani, francesi, ma tutti, è inutile negarlo, sono due o tre gradini sotto.

Oscar Wilde ha detto: “Mentire con garbo è un'arte, dire la verità è agire secondo natura”.

E chi afferma che sono ben altre le partite più importanti, mente non con garbo, ma sapendo di mentire.

Ci sono partite che vorresti si ripetessero all’infinito.

Ove il calcio è solo pura poesia, il ritmo è felicità filtrata, il batticuore ammanta le emozioni e le rende più candide. Ad un certo punto, i colori per cui tifi passano in second’ordine, ti chiedi esclusivamente se avrai altre occasioni di vedere simili spettacoli.

Sì, anche se la tua squadra e quella avversaria non lottano per lo Scudetto, se forse non arriveranno nemmeno al terzo posto, se hanno problemi societari, in quel momento non ti poni certe questioni, ti basta essere lì, insieme al mondo.

Certo, alla fine qualcuno si dovrà arrendere, perché la posta in palio è alta, ma se c’è stato quell’equilibrio così sottile da far palpitare il cuore, allora la tua amatapuò anche uscirne sconfitta, o pareggiare, ma lascerà sempre a testa alta il campo di battaglia.

Trepidanti attendiamo la lettura delle formazioni, all'oscuro da possibili scrupolosità tattiche, ma speranzosi di inumidire i nostri occhi con le giocate espresse da quegli 11gladiatori del pallone, che calpestando il verde manto erboso, sanno che con una o più loro “giocate” potranno farci trascorrere mesi d’ilarità sino al prossimo derby.

E, poi, finalmente, i 22 Spartacusentrano nell’arena, nel mitico stadio di San Siro ed echi di gloria risuonano ognove, in quel luogo sacro allo sport. La grandezza, se lotteranno, darà loro un sorriso momentaneo e una sferzata di vita a noi tifosi. A questo punto la festa prevarrà su tutto, l’aria pungente di novembre si trasformerà in docili carezze e in tutto lo stadio sarò solo un tripudio d’anime esultanti. Saranno brevi attimi? E cosa conta, di fronte a una serata all’insegna della vera sportività, ove gli un e gli altri colori  si sfidano con lealtà, forza, con astuzia, ma soprattutto senza inganno.
Ecco, dunque, spiegato perché vorrei che il derby, come lo intendo io, non finisse mai, non finisse mai il calcio, lo sport come poesia celestiale.

E quando è così, e se domenica andrà a finire così, allora potremo alzarci tutti in piedi, vincitori e vinti, e coronare la serata con un lungo interminabile applauso a quei 22gladiatori. 

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    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da ROBERTO il 22/11/2014 09:43:11

    Dopo 7 anni Roberto Mancini domani sera farà il suo ritorno al Meazza in veste di tecnico dell'Inter. Non sarà un ritorno da "padrone di casa" in quanto i nerazzurri giocheranno "in trasferta". La sua prima da padrone di casa sarà allora il 7 dicembre quando l'Inter riceverà tra le mura amiche l'Udinese di Andrea Stramaccioni e Dejan Stankovic. Intanto in occasione dell'incontro di Europa League il tecnico jesino non siederà in panchina poichè dovrà scontare una squalifica europea. Al suo posto ci saranno Salsano e Nuciari, in attesa del suo "secondo". Mi piace

  • Inserito da enzo il 22/11/2014 09:42:12

    Devo ammettere una cosa.... ho voglia di vedere il derby, cosa che una settimana fa non avevo...Grazie Mancio e daje Erik

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