Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Matteo Salvini
Dopo l’investitura di Salvini decretata dal Cesare con linguaggio frivolo e banale (“Salvini premier del centrodestra? Ci penso. Lui goleador, io regista”), confesso di essere stato tentato di ringraziare Simonetta per l’ospitalità offerta e di ritirarmi in una personale quanto delusa “turris eburnea”. Ho riflettuto e ho deciso di insistere nei miei interventi inascoltati perché scomodi, dopo aver letto l’editoriale sul foglio di famiglia, in cui si sottolinea che il presidente del Milan ha puntualizzato di essere “pronto a fare non solo il regista, ma anche il capitano” . Sono stati ripercorsi gli errori ed i ritardi di Salvini e principalmente le inadeguatezze culturali e l’inesperienza indiscutibile sui grandi temi di interesse nazionale.
Alcuni passaggi poi sono stati decisivi per il mio ripensamento: “Probabilmente non è ancora pronto a vestire i panni dell’anti – Renzi [non è questo davvero il problema, dal momento che il toscano è tutt’altro che impressionante ]. Non solo per un fatto per così dire “umano”, perché far digerire ai dirigenti azzurri e all’elettorato di Forza Italia un “centravanti” che veste la maglietta verde – padano non è proprio un gioco da ragazzi. Ma pure perché il limite territoriale ha un peso che non può essere trascurato”. A questo punto, dopo questa “tirata” viene da chiedersi se l’investitura non sia stata altro che l’ennesima farsa di Berlusconi, pronta ad essere sconfessata e superata nel caso in cui il Cav. dovesse recuperare la piena agibilità politica.
Emerge poi una serie di domande sulla natura degli elettori azzurri: chi sono, da dove vengono, prima dell’avvento di Berlusconi qual è stato il loro voto, da dove nasce questa presunta o pretesa incomunicabilità con i leghisti? Costituiscono una macedonia di ex socialisti, ex democristiani, ex liberali ed ex AN. L’incomunicabilità è presunta per la prima coppia mentre è reale per la seconda.
D’altra parte il giornalista ha dimenticato che ben più seria e radicata è la contrapposizione tra i leghisti ed il milione di elettori di FdI nelle ultime europee nonché tra i tanti astensionisti, già elettori di destra e pronti a ritornare, ove “lor signori” dovessero decidere di tornare a fare sul serio e rilanciassero la propria identità camuffata, avvilita ed annacquata.
Sulla Unione Europea, si può a pieno titolo affermare che essa incute un ingiustificato timore basato sulla retorica neoazionista, popolare e socialista, sulla quale è costruita, retorica che i partiti di ispirazione nazionale non hanno mai efficacemente contrastato, incapaci di trovare più che una sintesi, una sintonia.
Il Pontefice ha definito l’Europa “invecchiata e depressa, nonna e non più fertile e vivace”, è quella che, forse non più tanto presente, concede un mezzo consenso alla manovra di stabilità del governo italiano, che con l’Ocse “ricaccia l’Italia in recessione” e formula il piano Juncker di investimenti reputato francamente “una mezza truffa”.
E a proposito di Europa, ora considerata brava e sensibile, perché sicuramente intimidita dai severi interventi del puffo, la Giannini come giudica l’ordine impartito sull’assunzione dei 250 mila precari?
AMMINISTRATIVE 2019, IPOTESI PATTO PER FIRENZE? Se ne parla sottovoce, ma in molti ci sperano.
En Bien! La Francia alle urne... ma per andare dove?
L'Italia senza Renzi è un po' più seria ma molto più imbambolata, meglio che torni magari in dosi meno esagerate
Subito elezioni? Forse meglio di no. Spiegalo al centrodestra.
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