24 dicembre 1982

Palline di Natale color rosso sangue

di Il Raccontafavole

Palline di Natale color rosso sangue

Il Natale è quella cerimonia con la quale si festeggia la nascita di Cristo e tutti, la notte prima, trascorrono le ore che mancano con la serenità nel cuore. Meno la famiglia Drummond…

New York, 24 dicembre 1982, i Drummond aspettano ansiosi di festeggiare il Natale in un giorno con molta neve, ma potrebbe peggiorare non poco la situazione, quando la televisione informa che un pericoloso assassino è scappato dalla prigione di Rikers Island, con un abito da Babbo Natale, sottratto a una delle guardie carcerarie prima dello spettacolo dedicato ai prigionieri che si sarebbe dovuto tenere la sera dopo.

La famiglia si mantiene all'erta, ma non quanto basta poiché, essendo arrivati nella loro nuova casa solo da pochi giorni, non hanno potuto assicurare la stessa di tutte le protezioni necessarie e, quindi, in qualunque momento, il latitante potrebbe introdursi nell’abitazione. Proprio per questo la madre, ordina a Victor, suo unico figlio di sei anni, di andare a dormire al secondo piano, l’unica stanza finita di attrezzare con ogni dispositivo antifurto.

Sono le 23 e nella casa tutte le luci sono spente, quando improvvisamente rimbomba improvviso un rumore che sembra provenire dal cammino e, a causa del quale, Victor si alza dal letto credendo sia Babbo Natale. Il movimento del ragazzo, però, è interrotto dall’urlo straziante della madre che invita il figlio a nascondersi e chiamare la polizia.

La donna non termina la frase che un colpo secco e preciso di machete le fa rotolare la testa sotto l’albero di Natale, impregnando di sangue alcune palline di vetro.

Il figlio, oramai ammantato di terrore, e uscito dalla sua camera, cerca di farne subito ritorno.

Mentre Victor, chiude a doppia mandata la porta, l’assassino gli dice con voce dolce e delicata: -Victooooor, vieni, dai un abbraccio a Santa Claus.

E’ proprio in tale occasione che appare il padre del bambino che cerca, martello in pugno, di colpire il fuggitivo, ma senza il minimo risultato; anzi, quando, preso da distrazione, intima a Victor di chiamare la polizia, lo psicopatico gli sferra un colpo tremendo alla spalla sinistra, che rimane per miracolo attaccata al corpo dell’uomo.

Proprio nell’attimo in cui urla dal dolore e prega il maniaco di salvare suo figlio è colpito mortalmente alla testa dal delinquente.

Poi il silenzio assoluto. 

Victor, allora, pensa che lo schizofrenico ne abbia abbastanza e che sia sufficiente la mattanza del piano di sotto. Compone il 911, ma mentre sta per parlare la porta viene squartata proprio nel mezzo dall’arma dell’assassino che, con due colpi, la butta giù. Pietrificato, il ragazzino, lascia cadere la cornetta, e tenta di chiudersi nell’armadio; saranno gli ultimi suoi pensieri, perché la roncola maledetta gli stacca la testa e non ancora soddisfatta, ne maciulla le gambe e le braccia.

Poi il folle omicida, si diverte a fare scempio dei corpi dei genitori, le cui parti, ben sezionate, sono appese all’albero di Natale come funesti e nauseanti addobbi.

Esausto, si siede in poltrona, afferra il cellulare di Mr. Drummond e chiama la polizia.

Sì, sono l’evaso di questa notte e voglio dirvi che sono a casa Drummond,  nella 21ma strada di Gramercy Park, al no.669. Dite pure a quelli del penitenziario che finalmente ho trovato l’albero di Natale che ho sempre sognato, sin da piccolo. Vi aspetto, eh?!”…

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