Il reale valore delle cose

Le scarpe che piacevano a Gesù

di Il Raccontafavole

Le scarpe che piacevano a Gesù

Mancavano solo cinque giorni al Natale. E Onorio non si sentiva ancora ammantato dallo spirito di quelle festività. I parcheggi erano pieni e, dentro i negozi, il caos imperava.

Perché sono venuto proprio oggi?”, si domandò. Li dolevano i piedi e la testa.

Sulla sua lista, che teneva in mano, c’erano elencati i nomi delle persone che affermavano, mentendo, di non volere niente; ma Onorio sapeva che se avesse rispettato tale richiesta avrebbero smesso di parlargli. Era così ogni anno.

Riempì rapidamente il carrello con gli acquisti dell’ultimo minuto e si diresse verso le lunghe code ai registratori di cassa. Con occhio clinico scelse quella più breve, calcolando un tempo di attesa di circa 15minuti.

Davanti a lui c’erano due bambini, un ragazzo di una decina d’anni e sua sorella più piccola, forse di 6/7anni. Il bambino era vestito molto male, con un cappotto logoro, scarpe sportive molto grandi, di tre quattro taglie sopra. I Jeans cortissimi e sicuramente di quando aveva qualche anno in meno. Serrava ben stretti nella mano sinistra delle banconote tutte raggrinzite e sporche. Sua sorella era coperta allo stesso modo, ma con i capelli tutti spettinati e untuosi; portava sotto braccio un paio di scarpe da donna color oro.

Le tipiche melodie natalizie risuonavano in tutto il negozio e Onorio poté ascoltare la bambina canticchiarle.

Di fronte al banco del registratore di cassa, la piccola consegnò accuratamente le scarpe al cassiere, come se si trattasse di un tesoro inestimabile. Il commesso batté lo scontrino e disse: “ 18€ ”.

Il bambino mise i suoi sgualciti soldi sul banco e cominciò a cercarne altri nelle varie tasche dei pantaloni e del cappotto.

Alla fine riuscì a trovare qualche spicciolo, per un totale di 7,20€.

Mah, si vede che ho sbagliato a fare i conti. Le restituiamo e magari torniamo domani quando abbiamo l’intera cifra”, disse. Davanti a ciò la sorellina diventò immediatamente molto triste e rivolta al bambino esclamò: “Ma a Gesù sarebbero piaciute queste scarpe.”

“Ora, torniamo a casa, lavoriamo un po’ di più, magari fino a tarda notte e domani saremo ancora qui a prenderle”, proferì il fratello.

Onorio, allora, senza il minimo indugio dette al cassiere l’importo rimanente; in fondo quei due poveri bambini si erano dovuti sobbarcare una fila lunghissima e, poi, perdinci, era o no Natale!?

Non terminò di pagare alla cassa che Onorio fu circondato dai due ragazzini che, con un tenero abbraccio, lo ringraziarono.

Inoltre, approfittò dell'opportunità per domandare alla bimba che cosa avesse voluto dire con “…a Gesù piacerebbero quelle scarpe”. E la piccola, con quei suoi grandi occhi rotondi, rispose:

La mamma è gravemente ammalata e il dottore, ieri, ci ha detto che fra pochi giorni potrebbe andare in cielo. Il babbo, ci ha spiegato che potrebbe lasciarci addirittura prima di Natale per andare da Gesù. La maestra mi ha poi insegnato che le strade del cielo sono fatte di oro rilucente come queste scarpe. Non sarà la mammina la più bella del cielo quando camminerà con queste scarpe per andare da Gesù?”

Gli occhi di Onorio fecero di tutto per trattenere le lagrime, ma persero la battaglia e due enormi lucciconi bagnarono le sue guance prima che rispondesse : “ Certo che sì, sarà la più bella di tutte”.

Ed in silenzio, Onorio, ringraziò il Signore per aver usato quei due bambini per ricordargli il vero valore e significato delle cose.

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