Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente

Da un dato Istat: meno immigrati in Italia, ma aumentano i cittadini italiani che si trasferiscono all'estero

Indagine che certamente non può rassicurare il Pase in merito ad un migliore futuro, sempre costantemente alle prese con una crisi irrisolvibile, totale assenza di prospettive, politica marcia e chi più ne ha più ne metta

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Da un dato Istat: meno immigrati in Italia, ma aumentano i cittadini italiani che si trasferiscono all'estero

L’Istat, con una personale ricerca denominata “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente”, ha provato che gli immigrati, a differenza di quanto crediamo, vengono molto meno in Italia: connotazione questa di un Paese che non attira più per una serie di motivi e se ciò non basta, supporta la tesi di un’altra tendenza da tempo piuttosto inquietante: sono in aumento i cittadini italiani che si trasferiscono all’estero. 

Indagine che certamente non può rassicurare l’Italia in merito ad un migliore futuro, sempre costantemente alle prese con una crisi irrisolvibile, totale assenza di prospettive, politica marcia e chi più ne ha più ne metta.

Gli italiani hanno paura a rimanere in patria e le mete più ambite sono Inghilterra, Francia, Germania, e Svizzera. 
Quest’ultima tendenza è legata ad un’altra inclinazione, anch’essa in forte aumento, relativa al numero di immigrati che, residenti in Italia, decidono di lasciare il nostro paese per recarsi verso qualche altra meta più prospera e in grado di offrire migliori condizioni di vita. Tanti indizi che potrebbero portare a una prova certa: l’Italia non è più vista come un paese in grado di offrire condizioni di vita buone e, per questo, tanto gli italiani quanto gli stranieri cercano lidi alternativi dove espatriare.” (Tratto da La Vera Cronaca)

Aumenta anche il dato relativo agli italiani che abbandonano lo Stivale: circa 82mila nel corso del 2013. Una crescita considerevole, in quanto si parla del dato più alto degli ultimi dieci anni e in crescita del 20% rispetto al 2012. 
Gli italiani che abbandonano il nostro paese tendono a spostarsi verso nazioni (quelle sopra citate) che, congiuntamente, accolgono circa la metà del totale dei flussi in uscita. Da segnalare che la fascia di età è compresa tra i 20 e i 45 anni e riguarda giovani laureati, post diplomati e adulti con meno di 50anni.

E noi cosa aspettiamo a dire ciao a Renzi?

 

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