La giornata politica vista da Vincenzo Pacifici

La Meloni dà segni di vita e nel sud spunta un Manifesto per il mezzogiorno

di Vincenzo Pacifici

La Meloni dà segni di vita e nel sud spunta un Manifesto per il mezzogiorno

Sembra incredibile ma è vera la notizia della riapparizione sulla scena della Meloni, che speriamo oggi presenti al teatro “Quirino” programmi concreti e soprattutto operativi, in linea ed in sintonia con la storia e la tradizione della Destra. Le premesse di Rampelli contro l’eventualità di una candidatura al Campidoglio sono beneauguranti.

Sempre poi incredibile – speriamo si tratti di una notizia di agenzia o di un comunicato stampa -   la pubblicazione su “Il Tempo” a proposito della pubblicazione del “Manifesto per il Mezzogiorno”, avvenuta sabato a Napoli ad opera di 100 intellettuali di tutte le regioni del Sud. Un “Manifesto” “meridionalista in cui non prevale la protesta o la richiesta dell’intervento altrui, ma si prospetta una presa di coscienza e una mobilitazione diretta dei cittadini per conquistare i propri diritti”.

Ad una prima lettura sembra che il documento, pomposamente battezzato “Manifesto”, sia stato scritto da giovani neoelettori, da sempre assenti dall’agone pubblico e finora impossibilitati di esprimere la propria volontà.

 Ma fuori dell’ironia c’è da interrogarsi sulla ragione per la quale questa “mobilitazione” non sia mai avvenuta, nonostante le innumerevoli occasioni presentatesi per i turni elettori politici, amministrativi (regionali, provinciali e comunali). Ci chiediamo dove erano gli oltre 100 intellettuali quando venivano designati deputati e senatori scadenti, consiglieri negli enti locali inadeguati ed impreparati.

La conclusione della nota ci svela la vera natura dell’iniziativa, fautrice dei temi leghisti, con cui si rivendica la propria identità (per ora) culturale, libertà e sviluppo sostenibile.

 I 100 intellettuali, pronti chiaramente a dare il loro apporto, ammesso che non siano stati mai sperimentati sul campo, hanno dimenticato che le stesse istanze sono state avanzate da altri partiti politici, da sempre e non da oggi attenti, sensibili ed aperti alle tradizioni autenticamente culturali e alla libertà del Mezzogiorno.

Intanto Salvini badi ai problemi suoi, alla crescente concorrenza di Tosi, e non scopra per puri fini strumentali ambiti, persone e territori per decenni disprezzati.

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