Cuori e pigne marce

Il Caso Cuffaro e il permesso negato dal giudice per far visita alla madre 90enne

Ormai le toghe, nero tenebra, hanno in pugno un reo confesso e col cavolo lo lasciano andare in giro, e Totò, è indubitabile, sta pagando per tutti quei delinquenti che invece non riescono ad acciuffare

di  

Il Caso Cuffaro e il permesso negato dal giudice per far visita alla madre 90enne

Totò Cuffaro

Certi giudici, non tutti, ma quasi tutti, al posto del cuore hanno delle pigne marce e di fronte a situazioni estreme come la morte o la malattia se ne “impippano” altamente delle conseguenze di un loro diabolico NO!

Ci domandiamo, noi comuni mortali, per quale ragione a un detenuto modello che ha già scontato oltre metà della condanna, un carcerato che grazie al suo “moribus processualis” (comportamento processuale)  ha ricevuto il plauso dallo stesso giudice che l’ha spedito in galera, un certo Antonio esposito, sì quello resosi famoso dopo il dibattimento Berlusconi, gli venga negato il permesso di visita alla madre, e non si parla di un’amante, olgettina, falsa nipote di un capo di stato o monnezza simile, ma di una persona che ti ha dato la vita, una signora di 90anni che può esserci oggi e non domani, malata a causa di quelle patologie senili che purtroppo sono tipiche di quell’età.

Ma, in primis, non lo si vieta con una motivazione, talmente offensiva e priva di umanità, come ha espresso il giudice, affermando “ la madre soffre di demenza senile, magari non lo riconoscerebbe. Quindi no, niente visita”.

No, Salvatore Cuffaro, tu sei un serial killer pericolosissimo, che ha fatto fuori metà popolazione, e mai, e sottolineiamo mai, potrai abbracciare la madre tanto amata, che nei pochi attimi di lucidità si chiede come mai il figlio non la vada mai a trovare.

Sì, perché Totò, non può che essere uno sterminatore di massa per negargli una cosa tanto ovvia e direi quasi obbligatoria, di fronte ad una persona molto anziana e malata.

Ormai le toghe, nero tenebra, hanno in pugno un reo confesso e col cavolo lo lasciano andare in giro, e Cuffaro, è indubitabile, sta pagando per tutti quei delinquenti che invece non riescono ad acciuffare.

In fondo sta scontando la pena per aver aiutato i mafiosi, dunque cosa c’incastra la madre?

La verità è che sta pagando a caro prezzo i suoi comportamenti pre-carcere, quel gesto idiota nell’ indossare la coppola contro chi lo accusava di appartenere alla mafia; il vassoio con i cannoli dopo la condanna a cinque anni; insomma, una vera e propria vendetta.

Ma negargli di vedere la mamma novantenne val ben al di là della vendetta: questa è cinica crudeltà.

In precedenza c’era stato il no ai servizi sociali per scontare gli ultimi due anni, il divieto a farlo presenziare ai funerali del padre, con una meschina messinscena: il babbo Raffaele, infatti, morirà il 31dicembre 2013, il permesso al detenuto verrà concesso, però, solo il 2 gennaio; appena il tempo per la tumulazione.

Un consiglio a tutti i lettori di Totalità: attenti, molto attenti a non cadere in simili mani, in siffatte ragnatele, perché poi uscirne diventerà un’impresa stoica e la fine, di molti personaggi stoici della storia, sappiamo com’è stata.

Tenetevene alla larga! Datemi retta! 

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

    2 commenti per questo articolo

  • Inserito da PierGiorgio il 16/12/2014 11:36:29

    detenuto ? ok, ma mica per omicidio o strage, e negargli la possibilità da dare un ultima carezza alla madre, caro SIGNOR MAGISTRATO, a mio avviso è stata un gratuita porcata .

  • Inserito da PierGiorgio il 16/12/2014 11:36:21

    detenuto ? ok, ma mica per omicidio o strage, e negargli la possibilità da dare un ultima carezza alla madre, caro SIGNOR MAGISTRATO, a mio avviso è stata un gratuita porcata .

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.