Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
ome da previsioni Napolitano ha annunciato le proprie dimissioni, lo ha fatto nel corso del rituale discorso di fine anno. Tutto come da copione, nessuna sorpresa. Anzi no, una sorpresa c’è stata significativa, emblematica, rivelativa: nel discorso del Presidente non un accenno, un riferimento piccolo piccolo, appena un sussurro, magari indiretto, agli italiani senza lavoro, ai pensionati in povertà agli esodati che non sanno come tirare avanti.
Voce ferma, vigorosa che sembrava voler contrastare le parole sulla propria età avanzata che impedisce il prosieguo del mandato, Napolitano è apparso quasi “pimpante” ci si passi il termine, o forse meglio, freddo. È sembrato un po’ il lupo di cappuccetto rosso quando si rivela all’imprudente bambina, il presidente ha citato le eccellenze del nostro paese la Cristoforetti nello spazio e la Giannotti al Cerm, accostandole al medico di emergency contagiato dall’Ebola! Complimenti un accostamento veramente significativo, ma si sa, emergency è di Gino Strada uno tutto politica, demagogia di quella sinistra che piace tanto al Presidente.
Già perché ieri sera il Presidente ha mostrato il volto vero di una politica che giunta a fine mandato, quando non ha più niente da perdere finalmente si rivela per la sua vera natura: arrogante, fredda, disinteressata delle sorti dei più deboli se questi non hanno più un voto da dare che valga la pena di comprare almeno con parole suadenti.
Già, i poveri sempre più poveri di questo povero paese ieri sera hanno avuto la rappresentazione plastica del valore di questa democrazia che assomiglia sempre più ad una dittatura sotto mentite spoglie. Il sovrano non ha tempo, né voglia di occuparsi o solo pensare o magari ricordare quegli sfigati di pensionati che non sono riusciti ad avere un vitalizio come il suo. Non ha tempo né voglia e tanto meno interesse a esortare chi è senza lavoro a coltivare la speranza, non ha tempo né voglia di richiamare ufficialmente i segni del disastro de suoi ultimi anni di presidenza che hanno impresso all’Italia il peggiore indirizzo che si potesse immaginare: da quando fece in maniera da far dimettere Berlusconi per dare a Monti prima un seggio di senatore a vita e poi la presidenza del consiglio con tutto quello che tutti sappiamo.
Un disastro su tutti i fronti: politico, economico, diplomatico, culturale, di cui dobbiamo ringraziare quel Presidente che ieri sera ha avuto il coraggio di stigmatizzare solo coloro che si oppongono a questa politica europea sciagurata.
Arrivederci Presidente, non sentiremo la sua mancanza e non la dimenticheremo, nelle nostre maledizioni!
Inserito da direttore il 04/01/2015 11:25:18
Giusto, grazie Daniele, refuso antipatico
Inserito da daniele il 02/01/2015 16:38:17
Forse è "Gianotti al CERN".
Inserito da daniele il 02/01/2015 16:38:16
Forse è "Gianotti al CERN".
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