Abuso di privilegio

Renzi, la famiglia e il volo di Stato pagato con i soldi tolti agli statali dai loro stipendi

Un privilegio odioso, con ancor più odioso scalo a Firenze, non giustificato dalle esigenze di sicurezza che curiosamente non valgono quando il Premier si fa i selfie con chiunque.

di Simonetta  Bartolini

Renzi, la famiglia e il volo di Stato pagato con i soldi tolti agli statali dai loro stipendi

Circolare diffusa presso tutti i ministeri

Ecco i fatti: martedì 30 gennaio il Presidente del Consiglio Renzi, terminata la visita ufficiale a Tirana, prende, legittimamente e giustamente, il volo di Stato e torna a Ciampino dove atterra alle 18,30.

Discende dall’aereo e si imbarca immediatamente su un Falcon dell’aeronautica, aereo più piccolo ma che costa comunque 9000 euro l’ora, a spese della comunità. Il Falcon parte da Ciampino, fa scalo a Firenze per imbarcare la famiglia del premier, quindi prosegue per l’aeroporto di Aosta, dove ad attendere la royal family pontassievese c’è un’auto di servizio che li porta nella caserma degli alpini di Courmayeur per qualche giorno di vacanza sulle nevi.

La faccenda non è sfuggita all’occhiuta sorveglianza dei cinquestelle che hanno denunciato l’abuso, la replica di Renzi è stata che si è trattato di semplice applicazione delle norme di sicurezza che valgono per tutti i presidenti del consiglio, insomma un obbligo di sicurezza!

Il Corriere della Sera nel riportare la notizia aggiunge anche che l’applicazione della normativa sull’uso del volo di Stato  è “in linea” con quella applicata in tutti i paesi del mondo. E questa è una bella bugia, “in linea” (questa sì) con quella di Renzi. Il premier britannico va in vacanza su volo di linea e a spese proprie, idem la Merkel, diverso il caso del Presidente Americano, ma certo… vogliamo proprio fare il paragone?

Dunque a prescindere da quello che fanno gli altri stati, in Italia sull’uso dei voli di Stato esiste una precisa normativa  emanata con DL n.98 del 6 luglio 2011 e diffusa in tutti i ministeri a cura del segretario generale della presidenza del Consiglio dei Ministri in data 10 maggio 2013, prot. N. UV/3.1.1/1320/2013.

Nella circolare si evidenzia  che l’uso dell’aereo di Stato deve essere fatto solo in casi di INDEROGABILITA’, URGENZA, MOTIVAZIONI ISTITUZIONALI, MANCANZA DI MEZZI DI TRASPORTO ALTERNATIVI.

Si dirà che la normativa richiamata dalla circolare non riguarda il Presidente del Consiglio, ma i ministeri, si potrebbe altresì dire che la sicurezza del presidente del Consiglio è di livello più elevato rispetto a quella dei  ministri, tutto vero.

Però Renzi –visto il momento di crisi e la richiesta a tutti gli italiani di fare sacrifici, nonchè il blocco quinquennale degli stipendi degli statali, (con quel risparmio si pagano i voli di Stato)–, ci deve spiegare:

1.     perché andare in aereo a sciare garantisce la sicurezza del premier più del viaggio in automobile?

2.     perché l’aereo di Stato si deve fermare a raccogliere la famiglia del premier che si sarebbe potuta tranquillamente avviare in macchina per conto proprio ? (aumentando in tal modo il costo del volo, notoriamente decollo e atterraggio fanno consumare molto più carburante, non solo, ma in tratte così brevi, il mezzo non può neppure aggiungere l’altezza che permetterebbe un relativo risparmio di carburante)

3.     Perché la sicurezza non vale quando si tratta di farsi i selfie con chiunque glielo chieda a prescindere dall’ipotesi (di sicurezza) che nasconda un’arma da usare contro il Premier?

Possiamo ipotizzare almeno una parte delle risposte: avendo pochi giorni a disposizione il Premier ha utilizzato il mezzo più veloce per raggiungere la località del suo meritato riposo, andare in macchina avrebbe comportato perdere almeno mezza giornata di sci sulle nevi.

Certo è la stessa fregatura che vale per tutti noi comuni mortali che ci paghiamo le vacanze e relativo viaggio, quando abbiamo pochi giorni di ferie. Ma noi siamo appunto degli st…upidi che pagano le tasse (assicurando a Renzi , con i soldi che versiamo, di usufruire del volo di Stato per non perdere neppure un minuto di vacanza), di conseguenza non hanno soldi che per pochi pochissimi giorni di vacanza (quando li abbiamo) dove andiamo in auto con i figli riducendo ulteriormente il margine di godimento.

Non riusciamo neppure ad ipotizzare come si possa giustificare la fermata a Firenze a prendere la famiglia, se non come puro e odioso esercizio di un privilegio che, come accade in Italia, si estende ai famigliari del privilegiato in maniera insopportabile e ingiustificata.

Quanto alla terza domanda la risposta è facile: si chiama demagogia e pubblicità e a quella non si rinuncia, altro che sicurezza!

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