eccellenze italiane

Vita extraterrestre, per scoprirla messo a punto un trampolino che registra il movimento

Già testato su forme infinitesimali di vita note il dispositivo supera il problema della diversità chimica della vita fuori della terra, e si basa sul movimento

di  Totalità

Vita extraterrestre, per scoprirla messo a punto un trampolino che registra il movimento

Ancora una eccellenza italiana, si chiama Giovanni Longo ed è alla guida di un pool di ricercatori del Politecnico federale di Losanna che hanno messo a punto un dispositivo tanto semplice quanto geniale per rilevare la vita nell’universo, si tratta di un  sensore di movimento grazie al quale anche il più microscopico o dissimulato ET potrebbe essere individuato.

L’idea dei ricercatori parte dal presupposto che la vita estraterrestre potrebbe avere una  caratteristica chimica, nonché ovviamente morfologica, talmente diversa da quella umana, sulla quale sono tarati gli strumenti terrestri, da sfuggire ad ogni ricerca. Viceversa il movimento prescinde da ogni diversità ed ecco come identificare la vita oltre quella terrestre..
Il dispositivo è stato descritto sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) e ha già dimostrato la sua efficacia nel rilevare il movimento (e quindi la vitalità) di batteri, lieviti, cellule tumorali, umane e di topo. Montato a bordo di un rover spaziale, potrebbe essere usato per scovare forme di vita extraterrestre, ad esempio nel suolo marziano oppure nei laghi di metano su Titano.
Il suo meccanismo di funzionamento è molto semplice e ricorda quello di un comune trampolino da piscina. Il sensore, infatti, è costituito dalla punta di un microscopio a forza atomica, una microleva spessa quanto una manciata di capelli su cui viene adagiato il campione da analizzare. Grazie alla sua flessibilità, questo “trampolino” è in grado di oscillare ad ogni impercettibile vibrazione vitale generata dalle cellule e dal loro metabolismo. Le oscillazioni vengono registrate grazie ad un raggio laser e convertite poi in un segnale elettrico.
In un precedente articolo pubblicato sulla rivista «Nature Nanotechnology», lo stesso gruppo di ricerca aveva infatti già dimostrato l'utilità del rilevatore per l'identificazione ultra-rapida dei superbatteri resistenti agli antibiotici. Nel prossimo futuro, le applicazioni potrebbero estendersi anche allo studio di nuovi farmaci contro i tumori.
«Il sistema ha il vantaggio di essere completamente slegato dalla chimica», spiega Giovanni Dietler, tra gli autori dello studio. «Questo - aggiunge il ricercatore - significa che può essere usato in qualsiasi contesto, nei test di efficacia dei farmaci così come nella ricerca di forme di vita extraterrestre».

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