Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il portavoce di AQAP
Il ramo yemenita di Al Qaeda si è attribuito l’attacco francese alla redazione Charlie Hebdo di mercoledì 7 gennaio, tramite un comunicato-video pubblicato su YouTube.
“Ci assumiamo la responsabilità di questa operazione per vendicare il messaggero di Dio”, ha detto un portavoce del gruppo, riferendosi alle vignette su Maometto pubblicate sul giornale.
E’ la prima denuncia formale dall’attacco terroristico dei fratelli Kouachi che ha causato la morte di dodici persone.
“Chi ha scelto l'obiettivo, delineato il piano e ha finanziato l'operazione è stato il capo dell'organizzazione”, ha aggiunto Naser bin Ali Al Ansi, ideologo e portavoce abituale di AQAP ( Al Qaeda Penisola Araba) nel filmato intitolato La vendetta del Profeta: messaggio sulla battaglia benedetta di Parigi. E proprio in quel momento appare sullo schermo, che ha alle sue spalle, l'immagine di Nasir Al Wuhayshi, il capoccia di AQAP.
Il portavoce ha poi esternato che dietro l'attentato c’è anche il mandato del leader di Al Qaeda, l'egiziano Aymar al Zawahiri, e la volontà del suo fondatore, Osama bin Laden.
Da quando Al Zawahiri ha rimpiazzato nel 2011 bin Laden, non ha mai smesso di fare appelli ai musulmani d’Occidente, affinché attentino l’infedele utilizzando qualunque mezzo alla loro portata.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ritiene che il video (11 minuti e 45 secondi, che è stato rapidamente rimosso da YouTube) sia autentico.
La registrazione riporta il logo di Al Malahem, il braccio propagandistico di AQAP, alla quale Washington attribuisce l’origine del video.
“La gestione di tutta l'operazione”, ha continuato Al Ansi nel suo discorso in arabo e sottotitoli in inglese, “è stato fatta dallo sceicco Anwar al Awlaki, che ha minacciato l'Occidente sia in vita che dopo il suo martirio [Riferendosi alla sua morte].”
I fratelli Kouachi, pochi attimi prima della loro morte, hanno ripetutamente detto di aver agito per conto di Al Qaeda nello Yemen (fusa con il ramo saudita per formare AQAP nel 2009) e in parte per vendicare la morte di tutti i musulmani ad opera degli infedeli.
C’è comunque da osservare che AQAP non si è arrogata gli attacchi di Amedy Coulibaly al supermercato di cibo kosher, dove ha ammazzato quattro persone.
Al Ansi ha attribuito alla "volontà di Dio" che i due avvenimenti coincidessero con l'assalto a Charlie Hebdo.
“Gli infedeli sono paralizzati dagli eventi”, ha detto il portavoce di AQAP, mentre alle sue spalle si possono vedere alcune sequenze delle manifestazioni di domenica a Parigi, in protesta per gli attentati.
“Le sue ferite (di Maometto) non sono ancora state curate con le battaglie benedette di Parigi, New York, Washington, Londra o Spagna”, ha proseguito.
Al Ansi ha qualificato l'attuale “confronto” con l’Occidente come un “punto di inflessione”.
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