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Via, Dante Alighieri dalle scuole: è islamofobo

Gherush92, un comitato per i diritti umani, vuole cancellare la Divina Commedia perché vengono diffamati Allah e Maometto

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A Faenza, in un istituto tecnico, uno studente di fede islamica ha stracciato un volantino che solidarizzava per tutte le vittime di Parigi.

A differenza di quanto si può credere, quella che viene affrontata nelle scuole di mezzo mondo, non è una guerra di religione, Bibbia vs Corano, ma è solo ed esclusivamente un’avvisaglia di un disagio che ogni giorno che passa diventa sempre maggiore.

Dati di pochi mesi fa hanno evidenziato che gli studenti musulmani, che frequentano le medie e le superiori nel nostro paese, sono cresciuti negli ultimi 5 anni di quasi il 20%.

Quindi, anche i nostri istituti hanno ormai preso la strada della multietnicità, cosa questa che potrebbe risultare ampiamente positiva se fossimo uno Stato che trattasse la Pubblica Istruzione come una grande opera su cui investire in termini di ricerca civica et, primariamente, di crescita culturale. 

Ma, ahinoi, il Bel Paese è ben altra cosa, e la scuola, da parecchi anni, è tra gli ultimi posti della considerazione governativa.

Ed è per questo, che essa è lo specchio più riflettente della situazione italiana, ove regna sovrano solo il tornaconto personale, la corruzione, la malagiustizia e, da qualche tempo, lo smantellamento di quelle che dovrebbero rappresentare le nostre più attecchite tradizioni cattoliche.

Lo stesso Parlamento è il fautore principale di mozioni di segno diametralmente opposto: vogliono sostituire l'ora di religione con una nuova materia, che dovrà chiamarsi Storia delle religioni, nel tentativo populistico di garantire lo stesso trattamento anche alle altre dottrine.

Infatti, è cosa di pochi giorni addietro, una lettera siglata a più mani da vari storici delle religioni per organizzare un incontro con Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, «al fine di valutare la possibilità di introdurre la materia da loro insegnata all'interno dell'ordinamento scolastico italiano», come riportato nella missiva.

Se il ministro desse seguito a tale richiesta, potrebbe venirsi a creare un vero pandemonio socio-culturale-religioso.

A tal proposito, come documenta l'associazione Gherush92 (comitato per i diritti umani),si chiede di vietare lo studio di Dante poiché, afferma l’associazione, «discriminatorio e offensivo».

Per queste menti geniali, o serial killer della Letteratura mondiale, La Divina Commedia, accoglierebbe «accenti islamofobici» e in particolar modo « Nel canto 28° dell'Inferno, Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioè coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche, religiose e familiari. Maometto è rappresentato come uno scismatico e l'Islam come un’ eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica. Alì, successore di Maometto, invece, ha la testa spaccata dal mento ai capelli. Nella descrizione di Maometto vengono impiegati termini volgari e immagini raccapriccianti tanto che nella traduzione in arabo della Commedia del filologo Hassan Osman sono stati omessi i versi considerati un'offesa».

Ieri, a comprova di quanto sopra scritto, nella Scuola Elvetica di Bergamo l'ora di religione cattolica è stata depennata: al suo posto si studierà «etica».

Una presa di posizione che ha meravigliato genitori e Diocesi: « Questa decisione è un clamoroso errore», danno detto. La Scuola Svizzera è l'unica plurilingue di tutta Bergamo e provincia, comprendendo classi medie, elementari, e dell'infanzia, ove una metà degli iscritti è italiana e l'altra straniera.

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