Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
"Dignità, Giustizia e Democrazia", si legge sul manifesto elettorale di Syriza collocato su una strada di Atene
Le chiavi della sfida di quel “possiamo” greco
Con lo slogan “Volete mettere fine all'austerità?”, il partito radicale Syriza nasconde vecchie ricette socialiste e una rottura, appena velata, con l'Unione Europea
Benché, dalla sua vittoria nelle elezioni europee del passato mese di maggio, Syriza abbia moderato o almeno occultato in parte il suo retorico euroscetticismo, il possibile arrivo al governo della sinistra radicale e populista solleva un ragionevole timore nell'UE.
Queste sono alcune delle proposte più controverse del partito che capeggia i sondaggi in Grecia e che, i “giornaloni” italici, non sono riusciti a spiegare. Ci pensiamo noi:
- Debito ed Euro. Il partito che agglutina tutta la sinistra radicale (Syriza), deve la sua alta considerazione elettorale ai due anni più duri della crisi del debito greco, concretamente dal 2010 al 2012 e, pertanto, è logico che questa sia l'asse portante della sua campagna. Syriza sostiene l'annullamento dei piani di austerità reclamati dai creditori della Grecia, ed esige una rinegoziazione della maggior parte del debito che raggiunge il 175% del PIL greco, così da assegnare dette risorse alla creazione d’impiego per mezzo di grandi investimenti pubblici. Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, antico leader comunista, non smette un attimo di gridare il suo desiderio che la Grecia continui con l'euro benché, abbia lasciato intendere, che questa “non deve essere la priorità assoluta”.
- Occupazione e stipendio fisso. Syriza indirizza le prossime elezioni intorno ad una semplice domanda: “Volete mettere fine all'austerità?.” Pretende di finirla con i vizi dell'amministrazione pubblica, ma contemporaneamente ha promesso –in un Paese che conta 700.000 funzionari e 11milioni di cittadini- di smetterla con i licenziamenti e i tagli nel pubblico impiego. Promette, in aggiunta, l’aumento del salario minimo, ridotto due anni fa a 580 euro mensili, e fissarlo a 751 euro.
- Assistenza Sociale. Il partito introdurrà, se vincerà le elezioni e riuscirà a governare, un ampio programma di aiuti statali per i poveri e per i pensionati con entrate più basse. Tra le altre misure, propone l’elettricità gratuita, aiuti a chi non può procurarsi il cibo, sostegno medico e benefici nel trasporto pubblico. In materia sociale, propone misure favorevoli agli immigranti, e la soppressione dell'uso di gas lacrimogeni utilizzati dalla polizia per reprimere le proteste di piazza.
- NATO, No! Il Partito radicale ha proposto nel 2012 l'uscita della Grecia dalla NATO e la chiusura delle sue basi. Oggi la posizione è stata rimpiazzata da una strategia politica più sottile, e Syriza chiede alla NATO che si dissolva “per volontà propria”.
- Statalizzazione. Syriza frenerà immediatamente la privatizzazione delle imprese statali. Se andrà al governo, metterà in moto un ambizioso piano di investimenti pubblici, e chiederà all'Unione Europea che quel denaro non sia compreso nei calcoli del deficit pubblico.
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