Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Purtroppo Matteino è un grande voltagabbana e, al suo confronto, gente dello stampo di Giuda Escariota, Marco Giunio Bruto, Benedict Arnold e La Malinche, possono tranquillamente essere considerati alla stregua di compassati chierichetti.
E non riesco a comprendere tutto l’imbarazzo e il raccapriccio della moltitudine, sulla sua caparbietà nel volere ad ogni costo Sergio Mattarella.
Tutto, infatti, sta procedendo secondo quanto ha sin qui espresso il Premier; dire una cosa e fare l’esatto contrario.
Il giochetto era palese in quanto, accettando il candidato di Berlusconi, Renzi, si sarebbe ancor più invischiato nelle sabbie mobili della dissidenza del PD.
Pertanto, come da copione, la prima giornata di votazioni è andata secondo le varie ipotesi.
I grandi elettori del partito democratico e di Forza Italia hanno puntato scontatamente sulla scheda bianca.
Ma, è certo, dalla quarta “tornata” ci sarà il divorzio, dai più, prospettato.
I democratici si uniranno per votare Mattarella, mentre i forzisti continueranno con la scheda bianca.
E la conclusione già la sapevamo: fine a tutte le intese partorite durante l’anno passato e in questo gennaio; stop, alle riforme bipartisan.
Il Patto del Nazareno nel cestino della carta straccia.
Dovrebbe essere, a questo punto, uno strappo insanabile, poiché a tutti è chiaro -che il raccontafavole fiorentino- farà di tutto per ricompattare il suo partito avvalendosi delle sue tre maggioranze che riguardano il Governo, le riforme e il Presidente della repubblica.
Sì, amatissimo dispensatore di 80€ per risolvere la crisi italica, ma con il Senato come la mette?
Una situazione altamente drammatica per certuni, ma che in molti ci aspettavamo.
Allo stesso tempo, però, sembra tutto troppo già definito e non mancheranno certamente i dubbi e nuovi coup de théatre atti a modificare ogni cosa.
Insomma, non è proprio il caso di dire dove regna Renzi, regna la pace.
Inserito da giò il 02/02/2015 11:56:49
Renzi si è comportato come aveva detto in precedenza. Le riforme sono una cosa mentre il Colle è un'altra. Continuare a incensare l'ex cavaliere alla caccia continua di un altro sotterfugio per rendersi ancora politicamente attivo ( vedi l'aliquota innalzata al 3/cento sul capitale evaso ; dare la colpa agli altri della decadenza di un vecchio birbone della politica italiana; gridare allo scandalo di ieri quando Silvio, ancora presidente del consiglio, faceva cucù i capi di stato, ebbene tutto questo mi sembra troppo , veramente troppo fazioso e ridicolo. Non penso che anche i lettori di questa testata più spostati a destra possano ancora riporre fiducia in un "simbolo" di ieri e nel suo partito non più di plastica ma di cartapecora.
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