Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Berlusconi, pur politicamente finito e responsabile di errori madornali e macroscopici, merita rispetto non solo per l’età ma anche e soprattutto, perché a differenza del gruppo di collaboratori e di gregari del Pierino delle Cascine (non mi permetterò più, per non prendere solenni intemerate storiche, di chiamarlo il “Granduca di Toscana”) che l’ha spernacchiato dopo la sua (tardiva) denunzia del patto del Nazareno, il Cavaliere ha lavorato fino a raggiungere … una discreta posizione economica.
La Meloni loda la decisione adottata da FI, che speriamo non duri “come la neve di primavera”, e la valuta come un passo per la riorganizzazione del centrodestra, con una buona dose di centro, con una forte presenza di Lega dalla matrice indecifrabile, e con poca sparuta destra. E se in futuro dovesse concretizzarsi un’ipotesi del genere, rivedremmo forse una riedizione del berlusconismo con il Cesare di Arcore , intento a progettare, decidere da solo ed operare con gli amici leghisti, con la destra destinata allo stesso ruolo marginale, da ascaro, ricoperto nelle trascorse esperienze ? Appunto del suo solito, inalterato ed inalterabile carattere ha fornito una prova con la riapertura ben prevedibile sul patto del Nazareno sancita con la frase, al solito con l’odioso singolare. “deciderò di volta in volta”.
A Storace, che dedica un apprezzabile editoriale alla manifestazione di domenica prossima, organizzata da Isabella Rauti con la fondazione del marito Gianni Alemanno, va comunque fatto rilevare che l’obiettivo del 3%, pur minimo, è realistico e necessario per una ripartenza e per un ritorno in Parlamento dell’ opposizione nazionale non condizionata e non asservita.
L’altro giorno in un’intervista Pietrangelo Buttafuoco, tra affermazioni opinabili (la Casa degli italiani non sia una riedizione nel XXI secolo dell’armata Brancaleone), ha fornito una indicazione ottima e finora sottovalutata: per sfondare al Sud è indispensabile un uomo della limpidezza morale e dell’onestà di Nello Musumeci.
Polito, in un’editoriale, ricorda e ci ricorda che la Boschi ha ribadito che la norma per la depenalizzazione dei reati fiscali, nota come decreto del tre cento, si farà e si farà per tutti (inteso?). Rammenta anche al “Pippo Spacca” di Pontassieve che la maggioranza qualificata al Senato è “alla portata del Governo, ma certo non sicura se una forza politica (l’NCD) vi arrivasse in via di dissolvimento”. Ma il “domatore”, alla faccia e con buona pace di Mattarella, pensa solo “a spaccare”.
Sempre sul tizio (non il “Granduca”), i suoi due amici greci, esibizionisti di ineleganza, hanno subìto una meritata lezione dalla Merkel e da Draghi, il quale fatto sapere che Bce non accetterà più i titoli greci a garanzia dei prestiti.
L’Europa poi promuove sotto condizione l’Italia ma rilascia una nota decisamente problematica sulla crescita, con il PIL probabilmente al disotto delle stime diffuse e stima del tasso di disoccupazione del mercato del lavoro al 12,8% (+2,6% rispetto a novembre).
Tre brevi citazioni in campo storico politico: Giovanni Belardelli, in un saggio contenuto pubblicato presso Rubbettino, ha ricostruito la “guerra civile” che per colpa della sinistra, specialista nel campo, ha caratterizzato la vita politica degli ultimi vent’anni, mentre Salvatore Vassallo, in un’opera presentata con “il Mulino”, ha offerto una tesi di fondo in larghi versi condivisibile per la sua attualità ma forse oggi (purtroppo) irrealizzabile, e cioè “che senza due forti partiti a vocazione maggioritaria e senza un Parlamento più autorevole, non avremo mai una normale democrazia dell’alternanza”, vale a dire “una democrazia in cui i cittadini scelgono leader posti effettivamente nelle condizioni di governare, e in cui i leader, dopo due o legislature al massimo, vengono sostituiti”.
Ma si può sperare in un clima politico e civile, quando in una rivista, che ha la presunzione di assumere l’etichetta “storica”, si offrono al lettore articoli intitolali “Brutalizzazione e violenza alle origini del fascismo” e Violenza, repressione e appurati di controllo del regime fascista”? Quando lo stesso trimestrale ci offrirà una ricostruzione aperta, libera e totale delle imprese del tizio, a cui è intitolata una importante arteria, una delle maggiori per sviluppo chilometrico, di Roma?
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