Stantie sensazioni di guerra fredda

La Merkel da Obama ribadisce il suo no alla guerra in Ucraina

Figure di spicco come quella del repubblicano John McCain, presidente del Comitato per le Forze armate del Senato, reclamano all'Amministrazione Obama di abbandonare il suo tepore, perché Putin non vorrà mai una soluzione diplomatica

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La Merkel da Obama ribadisce il suo no alla guerra in Ucraina

Merkel e Obama: la cancelliera spinge verso la soluzione diplomatica, l'altro verso la guerra

Angela Merkel ha continuato ieri a Washington la sua corsa contro il tempo per cercare di impedire la guerra su vasta scala in Ucraina, in piene visceri dell’Europa.

La “cancelliera” tedesca, ospitata nello Studio Ovale dal presidente americano Barack Obama, ha ricordato che “non esiste una soluzione militare per l'Ucraina”, frase chiaramente finalizzata a dissuaderlo dall’armare l’esercito regolare ucraino, un'opzione che Obama ha preso in considerazione “per dissuadere il sig. Putin” e che Parigi e Berlino hanno percepito come un passo inquietante nella scalata.

Il cancelliere cerca disperatamente che il vecchio continente non si trasformi di nuovo in uno scenario di lotta indiretta tra le due superpotenze, ed evitare che quello ucraino, dannoso ma localizzato, si trasformi in un incendio di grandi dimensioni.

Lo spettro della guerra attraverso terze parti, modello classico di periodi che ben conosciamo, torna a suscitare dubbi e preoccupazioni.

Con molteplici informazioni sul tavolo di Obama che ribadiscono gli Stati Uniti quali fornitori di armi a Kiev per fermare l'avanzata dei separatisti e con Putin arroccato nei suoi pensieri di sfida alle critiche che gli piovono addosso dall’Occidente, la Merkel, distante dal Presidente francese, François Hollande, insiste sul fatto che ogni altro moderato deve fare di tutto per tenere “molto bassa l’intensità di una possibile guerra che potrebbe trasformarsi in globale. Dobbiamo, invece, perseguire esclusivamente soluzioni diplomatiche”.

Intanto mercoledì a Minsk, la “cancelliera” e Hollande hanno previsto di partecipare a un vertice con il presidente ucraino Petro Poroshenko, il russo Vladímir Putin, ed i leader ribelli. Tutti si siederanno al tavolo delle negoziazioni con l'obiettivo di abbozzare un nuovo piano di pace per l'ex repubblica sovietica.

Ma, benché Obama abbia mostrato i suoi dubbi verso questa ennesima iniziativa diplomatica europea, il comandante in capo studia già altre opzioni con le quali far fronte a ciò che qualifica come “aggressione della Russia all’Ucraina.”

Figure di spicco come quella del repubblicano John McCain, presidente del Comitato per le Forze armate del Senato, reclamano all'Amministrazione Obama di abbandonare il suo tepore, perché Putin non vorrà mai una soluzione diplomatica.

Pressato dalle tante voci tipo quella di chi è stato il suo rivale nella corsa verso la Casa Bianca e dagli avanzamenti sul terreno dei ribelli, il presidente ha ricordato alla Merkel che la “Russia ha spiegato una straordinaria potenza militare e che se fallisse l’ennesimo tentativo diplomatico, io e il mio entourage soppeseremo tutte le alternative possibili…e le armi difensive letali sono una di esse.”

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