Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Conchita Wurst
Ci mancava solo la ragazza barbuta al Festival di Sanremo, al secolo Thomas Neuwirth artista austriaco che per sfondare nel mondo dello spettacolo si è trasformato in donna, mantenendo però il barbone da omaccione.
Ah dimenticavo, per lo show business ha cambiato il nome in Conchita Wurst.
Dopo l’interminabile famiglia Anania è stata, dunque, la volta della/del cantante dal pelo facile, così da trasformare il tutto in un vero e proprio circo carnascialesco, che ha visto come direttore alla scenografia un balbuziente Carlo Conti.
Sì, un anfiteatro che è passato dal bizzarro alla bellezza assoluta quando è apparsa Charlize Theron un vero e proprio tributo alla meraviglia della natura.
E’ inutile tentare di menar il can per l’aia, Conti sta puntando tutto sull’effetto sorpresa e poco importa se il suo stile da lavoratore dei vivai pistoiesi si materializza al primo contatto con la/il cantante austriaco/a quando le pone elegantemente la domanda: “Questa barba ti ha aiutata a vincere l'European Festival?”
Sarebbe come chiedere a Brunetta se il suo fisico l’ha aiutato nella carriera politica.
E, appena terminata la performance di Conchita, il gentleman toscano ha dato sfoggio aggiuntivo di tutta la sua classe esclamando con un sorrisetto alla Pieraccioni: “Dopo l'esibizione de ‘il barbetta’ ”…
Ma forse era tutto programmato, anche queste sgarbate battute in quanto, poco importa se alcuni attimi dopo il mondo del web si è scatenato con polemiche e messaggi non molto edificanti verso il conduttore e il Festival in generale. C’era qualcuno, anni fa, che diceva convinto: “Non m'importa di come parlino di me, basta che ne parlino” e che aumenti l’audience, aggiungiamo noi.
Fatto sta che la 65ma edizione sta riscuotendo un inaspettato successo, forse perché in fondo in fondo, ma proprio in profondità, tanto malaccio non è.
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