Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Esecuzione di massa di copti cristiani da parte dell'Isis
L’Isis, in men che non si dica, è diventato un grande brand internazionale facendo, in parte, dimenticare la stantia al-Qaida, ma soprattutto -con i suoi efferati atti terroristici- creando il disordine a livello mondiale.
I vecchi attentati, da un botto e via, congiuntamente ai superati sequestri lampo, sono stati surclassati da una vera e propria campagna mediatica, oltreché militare, che ha permesso a questo manipolo di assassini di allargarsi, di occupare e creare califfati a go-go.
Un grande passo avanti, non c’è che dire, soprattutto grazie ai grossi quantitativi di armi trafugati alle milizie irachene, siriane e all’importante contributo di uomini e postazioni donate da Turchia e Paesi del Golfo.
Per non parlare, poi, del nugolo di volontari sempre più attratto dagli appetibili introiti che i ricchi califfi promettono a chi non ha nulla da perdere o da anni è senza una basta paga.
E che spot, per lo Stato Islamico, le esecuzioni in diretta evidenzianti che ormai rimane solo una grande, estremista forza jihadista.
E volete mettere il vessillo color tenebre che fa tanto horror?
Un grande brand, dicevamo, con la sua immensa abilità e attitudine ad attrarre verso la sua parte capitali e supporti bellici e un sempre maggior numero di proseliti che se ne impippanoaltamente della causa, ma che pensano esclusivamente al dio denaro; mercenari allo stato puro.
Lo scopo primario del califfato, a questo punto, è quello di accaparrarsi quanti più paesi possibili, puntando decisamente sulle debolezze interne e ringraziando, con i dovuti inchini, le “Primavere Arabe” che ne hanno sbriciolato i governi e gli eserciti, grazie agli aiuti provenienti dall’occidente.
Questo crescente potere terroristico, perché no?!, potrebbe con estrema tranquillità raggruppare centinaia e centinaia di migranti e obbligarli a puntare verso la Sicilia, producendo, così, una inestinguibile crisi umanitaria, con l'occlusione dei centri d’accoglienza.
Tant’è, che in questo scenario e, dopo aver ignobilmente appoggiato i bombardamenti anglo-francesi e la caduta di Gheddafi, il governo italiano torna a sproloquiare su un fattibile nostro intervento militare in un Paese che, ormai dilaniato da ereditari moti secessionisti, può solo temere l’intervento militare da parte di una grande nazione, con le cosiddette palle, che potrebbe risolvere una volta per tutte questa deprimente situazione.
Nel frattempo il brand dell’Isis ha messo in atto una nuova tipologia di comunicazione a mezzo web: lo sgozzamento in massa dei prigionieri copti cristiani…
E gli Usa stanno a guardare!
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