Massacro dell'arte nel museo di Mosul

All' Isis non bastava torturare e uccidere esseri umani; ora distruggono anche i capolavori

Il primo bersaglio, come visto, è stato l’Iraq, ora si aspetta il medesimo trattamento verso i musei della Libia

di  

All' Isis non bastava torturare e uccidere esseri umani; ora distruggono anche i capolavori

I vandali assassini dell'Isis mentre distruggono opere d'arte

Lo Stato Islamico la definisce “promozione dei valori e della virtù”.

E così questi pazzi tagliagole, torturatori assassini di cristiani, per vendicarsi del mondo che non ama l’alta opera di macelleria, hanno preso di mira, distruggendole, le preziosissime opere d’arte assire esposte al museo di Mosul.

Durante il video, che amabilmente hanno postato in internet, ci si sono dei fermo immagine su alcuni cartelli in arabo e in inglese che illustrano i lavori a mano esibiti.

Tra le sculture rovinate fa spicco quella di un toro alato, rappresentante l’antica divinità mesopotamica di Nergal.

«Queste rovine dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le popolazioni del passato usavano per un culto diverso da Allah», afferma un affiliato dell’Isis, con alle spalle un enorme scultura in rilievo di un cavallo. Secondo la dottrina fondamentalista jihadista è assolutamente vietata qualsiasi riproduzione di esseri umani o animali, tanto più se raffigurazioni di dei.

I danni, secondo l'archeologa irachena Lamia al-Gailani, dell'Institute of Archaelogy, sono inestimabili. “Non è stata distrutto solo una parte del patrimonio iracheno: ma c’è di mezzo il mondo intero”, ha detto alla Reuters, equiparando tale scempio con la distruzione dei Buddha di Bamiyan che i talebani perpetrarono in Afghanistan nel 2001.

Il primo bersaglio, come visto, è stato l’Iraq, ora si aspetta il medesimo trattamento verso le opere d’arte nei musei della Libia, e qui, la Venere di Cirene, restituita anni addietro dal Cavaliere al Raìs nel 2008 come segno dell’amicizia italo-libica, diventerebbe una ambita preda.

L’unica fortuna, se i pazzi dello Stato Islamico dovessero demolire anche questa meraviglia, è che non dovranno rifarsi dalla testa, perché già mancante dalla statua…

E la loro azzerata cultura non potrà che fargli esprimere un “ Che fortuna, abbiamo da lavorare meno…”

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.