Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Un “manete” da sogno, come non era mai accaduto all'Italia nella storia calcistica dell'Europa League e persino della Coppa Uefa.
Solo alla Germania nel 1979-‘80 era riuscita l’impresa di portare avanti 5 squadre su 5 e non solo agli ottavi di finale, ma addirittura ai quarti e poi (4 su 4) alle semifinali, monopolizzando la competizione.
Ora, finalmente, l'Europa League è tornata ad essere di nostra assoluta competenza e la finale di Varsavia, spauracchio irraggiungibile all’inizio del torneo, è molto più vicina soprattutto perché sono state fatte fuori compagini come il Liverpool di Gerard e Balotelli, il Tottenham di Lamela e Soldado e il Borussia Moenchengladbach di Hazard e Xhaka; cioè tre delle naturali favorite, oltre al Wolfsburg, per la vittoria finale.
Sognare, dunque, è legittimo e lo è anche sentirsi orgogliosi di tale impresa dopo aver visto i nostri team combattere con fierezza, coraggio e qualità tecnico-tattiche (la Fiorentina su tutte) contro squadre difficilissime quali l’Athletic Bilbao e, appunto, il Tottenham.
Ma la cosa che fa sperare ogni oltre possibile previsione è che siamo usciti indenni da un turno complicato e per alcune delle nostre squadre definito impossibile (Vedi Torino).
A questo punto diventa sempre più concreta l’ambizione di avere il prossimo anno una rappresentante in più in Champions League, poiché se una delle italiane vincerà l'Europa League avrà maturato il diritto di partecipare alla coppa più prestigiosa per club.
Insomma, se l’Inter, la Fiorentina o il Torino riuscissero a conquistarla ci ritroveremmo con 4 squadre nella manifestazione con la coppa dalle grandi orecchie. Napoli e Roma, in questo momento, non darebbero il posto in più perché già qualificate per la Chanpions.
La fantastica notte italiana ha provocato anche ripercussioni sul ranking.
Al momento, infatti, stiamo volando in quello stagionale e ci siamo irrobustiti in quello generale. La situazione potrà ulteriormente migliorare perché siamo gli unici ancora a schieramento pieno: 6 su 6 (Juventus ancora in Champions).
Niente dispersione di punti, insomma, come invece accade agli altri come l'Inghilterra, rimasta con 4 squadre su 7, o peggio ancora il Portogallo (1 su 6) e la Francia (2 su 6). I numeri delle proiezioni future sono davvero incoraggianti e si può cominciare a rialzare la testa.
Allora forza Italiane e che l’Europa League sia alzata al cielo da una di voi.
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