Pericolosa collusione

Forze dell'Isis in aiuto del Governo di Kiev. L'Occidente però fa finta di non vedere

In questo melmoso fondale, appaiono anche le organizzazioni non governative (ONG), abituate a entrare nel bel mezzo dei conflitti con ruoli da protagonisti; basta, infatti, ricordare la guerra dei Balcani e oggi in Ucraina

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Forze dell'Isis in aiuto del Governo di Kiev. L'Occidente però fa finta di non vedere

Sì, esisterebbe una pericolosa collusione tra Kiev e Isis, e definirla inquietante parrebbe puro eufemismo ipocrita. Ambienti jihadisti formati da tagliagole, quelli che mettono in onda i loro mattatoi on line, sarebbero presenti sul territorio ucraino, in appoggio alle truppe anti-Mosca.

Però, stranamente, l’Occidente, in primis gli Usa indi il Regno Unito e anche l’Italia, sembrano non preoccuparsi di tale minaccia.

Sarebbero circa 300 i miliziani provenienti dalla Siria nelle file dei jihadisti, tra loro anche soldati ceceni, che si troverebbero al momento a combattere per il governo di Kiev.

Tre le unità militari organiche conosciute:  “Krym”, “Dzokhar Dudaev” “Sheikh Mansur”. 

La presenza d’islamisti radicali in Ucraina ha dei bersagli ben precisi : a) combattere il comune nemico russo; b) ricambiare il favore a quei fratelli ucraini che durante la guerra cecena lottarono al loro fianco; c) gestire i vari traffici di armi con il Caucaso. 

Situazione molto allarmante dunque, con soldati legati al terrorismo e ricercati per crimini di guerra, che sembravano spariti dalla circolazione e improvvisamente riapparsi in circostanze poco chiare per annientare il nemico russo.

In questo melmoso fondale, appaiono anche le organizzazioni non governative (ONG), abituate a entrare nel bel mezzo dei conflitti con ruoli da protagonisti; basta, infatti, ricordare la guerra dei Balcani e oggi in Ucraina.

Conclusione.

L’Occidente urla e sbraita di voler sconfiggere definitivamente l’estremismo islamico in ogni forma possa nascondersi però, allo stesso tempo, si gira da ben altra parte per non vedere i pericolosissimi segnali di importanti penetrazioni jihadiste alle soglie dell’Europa, proprio come anni addietro quando non si accorse, o fece finta, del crescente morbo estremista all’interno della rivolta siriana, con tutte le connesse ripercussioni che oggi sono ben visibili a tutti.
Che ci sia in mezzo, come sempre, un pericoloso gioco di potere e denaro?

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