Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Lupi un altro degli errori infiniti di Berlusconi: il presunto martire, l’assai probabile “figliol prodigo” , che esce, dopo le dimissioni impostegli dalla Camera, assicurando “fedeltà al governo”, governo in cui continuano tranquillamente ad operare 5 sottosegretari, di cui 4 del Pd inquisiti. Anche l’opposizione centrista di FI e quella di destra della Meloni hanno denunziato la vicenda, anche se appaiono autentica “neve di primavera”.
A proposito del caso Lupi e delle voci sulla sua successione, anni or sono si è provveduto, in nome della semplificazione e dell’alleggerimento burocratico, ad una riduzione nel numero dei ministeri con accorpamenti. Oggi invece si sente parlare di sdoppiamento per il dicastero, da cui è stato scacciato Lupi, un dicastero pesante ed importante. E’ inutile chiedersi la ragione, conosciuta persino dai bambini dell’asilo, compagni di scuola del Matteo I, destinato in prima persona o tramite servitorello a reggere anche questo fardello, oltre quello di palazzo Chigi.
Forte è la speranza perché gli italiani, assolutamente estranei all’investitura del dott. Renzi e al suo (ufficiale) strapotere, si decidano ad alzare la voce, chiedendo che questa assurda concentrazione di poteri sia sottoposta al loro vaglio, di consenso o di rifiuto. Viene del tutto sottovalutato sempre in questa pagina grigia, se non oscura, un aspetto dal peso enorme e dal significato ancora più profondo: l’opinione pubblica internazionale e quella italiana quale giudizio dovrebbero esprimere se al ministero dei Lavori pubblici e delle infrastrutture (intero o spacchettato) fosse nominato un magistrato? Per gli stranieri un giudizio assolutamente negativo su un settore di inguaribile corruzione mentre gli italiani non potrebbero non interpretare la decisione come una confessione della totale incapacità del ceto politico nostrano con conseguente irrefrenabile stimolo all’astensionismo.
Sono da informare i presuli ed il loro organo di stampa, che sotto il “governo” del loro pupillo è stata inserita in un istituto scolastico di Piacenza nel programma di studio “l’educazione alla sessualità e all’affettività”.
Intanto solo, con una opposizione di comodo e di bandiera, è stato trasformato in legge il decreto, autentico colpo al cuore per il settore agricolo in drammatica crisi, che introduce l’Imu nel settore. Il delegato Anci alla finanza locale, Guido Castelli, lo ha definito “un pasticcio senza precedenti”.
A proposito di pasticci, uno di dimensioni macroscopiche e con ripercussioni drammatiche si profila essere quello delle pensioni, la cui età è stata ulteriormente aumentata sia per le donne quanto per gli uomini con il ritiro anticipato recato a vette incredibili, 42 anni e 10 mesi. E si parla di lotta alla disoccupazione giovanile e di ingresso massiccio di ex precari nella scuola. Ma quali saranno le loro cattedre se viene allontanamento il pensionamento per tanti insegnanti?
Francesco Forte, in una nota di commento al contenuto del Bollettino più recente della Bce, già segnalato negli scorsi giorni, ha rilevato l’aperto scetticismo nutrito sulla natura e sugli effetti dello Jobs Act. E’ una legge – dice Forte – che provoca molte assunzioni con generosi esoneri fiscali, ma sottolinea che il beneficio è sulle spalle della collettività intera e cha un solo incentivo, “il diritto a licenziare, anche individualmente, per motivi economici, i lavoratori assunti con tale contratto”.
Tramontano ha offerto a chi scrive e ai tanti altri da anni dello stesso avviso, un’arma importante da usare il prossimo sabato nel convegno, promosso da Isabella Rauti. In un editoriale su “Il Giornale” ha definito Forza Italia “il partito dei voltagabbana che finisce per mangiare se stesso, dopo aver disintegrato la destra”.
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