Editoriale

Renzi più simile alla rana della favola che al “decisore” che ritiene di essere

Il giovane premier ha capito perfettamente come galleggiare e prendere il largo in questo paese: gestendo bene le apparenze e nascondendo i problemi

Mario  Bozzi Sentieri

di Mario  Bozzi Sentieri

uando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male. Ricordate la favola della rana e del bue ? Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande. Quelli risposero: “Il bue”. Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò e morì.

Oggi Matteo Renzi assomiglia sempre più alla rana della favola. Il “nostro” è infatti talmente gonfio della propria arroganza da essere convinto di avere la statura  – come ha dichiarato all’incontro  alla Luiss – del  “decisore”, legittimato dalla maggioranza parlamentare, e del  grande riformatore, al punto che – sono sempre sue parole –  "tra cinque anni la nostra legge elettorale sarà copiata da mezza Europa".

Lungi da noi il volere accusare l’attuale Presidente del Consiglio di essere l’artefice di una “deriva autoritaria”. Renzi non ne ha la stoffa. Egli è tutto interno al sistema – per usare l’immagine di Panfilo Gentile,  un grande polemista d’annata – delle “democrazie mafiose”, espressione di demagogia e di carrierismo, di incompetenza (“… perché prepararsi significa leggere e studiare, il che non è consentito in chi è travolto in una frenetica attività ed agitazione psico-motoria” – scriveva Gentile) e di sottogoverno.

Più che “governare” a Renzi piace apparire. Più che “decidere” preferisce tutelare la propria immagine. Eccolo allora  svicolare gli argomenti imbarazzanti. C’è da confrontarsi con i lavoratori ? Meglio svuotare le fabbriche e garantirsi un pubblico di moderati “padroncini”. La gente non vota per protesta ? Poco importa, se poi le percentuali sono a favore del partito del premier. Scoppia l’emergenza libica ? Evitare i toni preoccupanti e lanciare la palla fuori campo, chiedendo l’intervento europeo, ben sapendo che non ci sarà. Arriva l’attacco terroristico in Tunisia ? E’ preferibile tacere, andando però ad abbracciare i parenti delle vittime. La gente è stufa del rigore degli eurocrati ? Basta  presentare  un bell’elenco di richieste alla Signora  Merkel evitando però di verificare se verranno accolte.

Questa – a ben guardare - è la vera immagine di Renzi, convinto di essere un “decisore” ma in realtà molto simile al “carrierista” delle democrazie mafiose: pronto a sgomitare per superare le posizioni acquisite, le invidie e le rivalità; culturalmente “impaludato”, ma impegnato a  gonfiarsi come una rana, fino ad esplodere – prima o poi -  per le proprie contraddizioni politiche.

 

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