Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Ashraf Ghani
La telefonata di stamattina, con i fatti poi segnalati dai
media, ha solo anticipato una pagina in elaborazione, una pagina come tante su
questo paese di cui non vediamo luce che in fondo, in fondo, molto in fondo,
lontano, e se. Così stamattina, allo squillo della linea internet all'alba,
ancor prima di rispondere, abbiamo supposto la giaculatoria.
I saluti di rito e: " ... stanotte intorno all'una locale, è stato
attaccato un autobus sulla strada tra Kabul e Ghazni, pare sia stata una
frangia dell'Isis, ma non si sa", "Qualche superstite?",
"Tre feriti e un bambino di nove anni, assolutamente illeso, non si
capisce perché sia stato risparmiato, i morti sono 13, ha detto che gli
attentatori avevano il volto coperto", " E ti sembra strano, è per
questo che è stato lasciato illeso, perché dicesse questo, è come dire: è stato
l'Isis, non ti pare?" " Hai ragione, infatti si sta dicendo",
" Appunto!". Poi: "E di ieri lo sai?" " No,
cos'altro?" "I bambini al campo di cricket, dieci feriti e sei
morti" " E ieri chi è stato?" " Pare i taliban, così
dice la polizia, per il fatto che il cricket non è compatibile con
l'Islam" "Non ci credo, viene giocato dai musulmani di tutti i rami
dal tempo dell'India coloniale, non è questo il motivo!" "E
quale?", "Non lo so, comunque l'azione dimostra e avvalora l'idea
dell'offensiva di primavera, oramai una moda e quindi: taliban pericolosamente
attivi, capisci?" "Sì!" "E, l'Afghanistan ha bisogno ancora
di supporto, capisci?" "Sì". Poi siamo passati a fatti
personali.
Non ci piace Ashraf Ghani, non ci è piaciuto al primo sguardo. Il tanto da noi
criticato Hamid Karzai, deleterio per il paese, era nulla in confronto. Ghani è
l'uomo dell'economia, non dimentichiamo la sua formazione alla Columbia
University, non dimentichiamo il suo incarico alla Banca Mondiale sezione
Progetti Internazionali allo Sviluppo, non dimentichiamo il suo associarsi con
Abdul Rashid Dostum, signore della guerra e artefice di innumerevoli
crudeltà. E non dimentichiamo che non c'è dubbio sui brogli elettorali né
iniziali né al ballottaggio, mentre concorreva con Abdullah Abdullah. Un falso
amante di quella terra, ed altrettanto falso conoscitore del suo popolo, la cui
prima azione, come sappiamo, dopo l'elezione è stata vendere la libertà afghana
agli Stati Uniti, con la firma dell'accordo sulla presenza militare e
finanziaria americana, il cui prolungamento s'era detto al 2015, poi al
'17, al '18, al 2025 s'era ventilato poi smentito. Cumuli di menzogne su
menzogne. Lo sappiamo da sempre.
Oggi il presidente Ghani è al Pentagono, si farà forte anche delle azioni di
ieri, di stanotte, e nel balletto chiederà ad Obama di prolungare la presenza,
e l'altro, Obama, starà al passo prima mostrando ritrosia, poi accettando.
Peccato che la cosa sia stata già decisa.
Jeff Eggers, alto funzionario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, qualche
giorno fa circa le discussioni sul cosa fare in Afghanistan nel prossimo anno e
nel prossimo ancora: "... data l'intenzione di mantenere questo dialogo
continuo" si riferisce al governo afghano " rimane ancora l'intento
di completare il retrogrado verso il basso, per una missione di cooperazione
sulla sicurezza con sede a Kabul nel 2017", in gergo militare retrogrado
esprime il ritiro delle truppe e dei materiali, il discorso quindi
conferma senza dubbio la presenza protratta, cosa da noi denunciata più volte e
da tempo.
Come non bastasse, abbiamo conferma anche su Ghani, infatti, sempre
Eggers: " E' una visione molto positiva quella portata avanti dal
Presidente Ghani, questo diverso rapporto va colto".
Non lasceranno l'Afghanistan i 10.000 soldati americani, né lo faranno le migliaia
di imprenditori americani e, mentre l'occupazione continuerà a lungo termine,
se mai finirà, la povertà a dilagare, l'eroina a mietere vittime,
continuerà anche il modello creato dagli Usa in Iraq ed esportato nelle
zone rurali afghane dove milizie, pesantemente armate dagli Stati Uniti,
addestrati e sotto loro comando, controllano i villaggi per
"difenderli" dai taliban e fac-simili, in realtà, con la
grande quantità di armi in dotazione, fanno da dominatori, imponendo la loro
volontà senza escludere percosse e stupri. Abbiamo raccolto una voce, la voce
di Hamid, in linea con noi qualche giorno fa, ve la facciamo ascoltare: "
Le milizie create dagli Stati Uniti sono molto più terrificanti dei taliban,
i taliban li vedevamo ogni tanto e le loro richieste erano quasi
sempre teoriche, questi sono presenti 24 ore su 24 in ogni villaggio, non si
può non fare quello che chiedono, e chiedono tutto, e nessuno li punisce".
E' chiamato programma di Polizia Locale Afghana, questo modello. Non c'è altro
da dire.
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