Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Sarkozy, l'unico grande trionfatore delle elezioni dipartimentali
Sarkozy esulta, la Le Pen rosica amaro, i socialisti si leccano le ferite...
Questo, in sintesi, il risultato del secondo e definitivo turno di elezioni che ieri sono state celebrate in Francia per scegliere i 2.054 consiglieri che governeranno i 101 dipartimenti nei quali è diviso il paese per i prossimi sei anni.
La coalizione di centro-destra, guidata dall'ex presidente della Francia Sarkozy, ha spazzato via tutti i concorrenti in campo, mettendosi in tasca 64 dei 101 dipartimenti francesi, riuscendo così a raggiungere la sua maggiore vittoria in elezioni dipartimentali della storia della V Repubblica francese e fermando l’avanzata dell'ultradestra. Un’apoteosi che senza dubbio l'ex presidente, essendo molto astuto, sfrutterà per aumentare di più la sua campagna propagandistica e psicologica alla sua candidatura per ritornare al Palazzo dell'Eliseo nelle elezioni del 2017.
Il partito socialista di François Hollande, da parte sua, è stato duramente fustigato: ha visto come si volatilizzano direttamente 61 dei suoi dipartimenti, sui quali governava fino ad ora, risultando vittorioso in 33. È la quarta occasione in cui i socialisti, ed i loro alleati, escono sconfitti negli ultimi due anni, dopo le municipali, le europee e quelle del Senato.
Il Fronte Nazionale, il partito di estrema destra comandato da Marine Le Pen, è riuscito a vedere eletti come consiglieri una decina dei loro candidati, ma non è riuscito ad impadronirsi delle redini di un solo dipartimento. Solo in uno di essi, il meridionale Vaucluse, dove il risultato definitivo è stato un pareggio tra le tre forze politiche, lo scrutinio ha dato loro qualche opzione fino al fine.
L’unica verità è che questo secondo e definitivo giro di elezioni dipartimentali è stato segnato dal successo colossale di Sarkozy.
Una vittoria alla quale hanno collaborato in buona misura i socialisti: da una parte non sono stati capaci di dare un impulso economico al paese, seminando delusione tra i loro elettori, e dall’altra, in quei dipartimenti nei quali era in corsa un conservatore delle file di 'Sarko' ad affrontare un candidato del Fronte Nazionale, gli elettori socialisti –turandosi bene bene il naso- hanno votato a favore del primo, pensando solo a fermare l’avanzata dell'ultradestra.
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