Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Naturalmente e logicamente non posso che essere come cittadino, amante dell’ordine e della legalità e come uomo di destra, al fianco delle forze dell’ordine e contrario, come sempre, ancora una volta alle decisioni di un organo europeo, in questo caso la sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha condannato l’Italia a seguito dei fatti accaduti nella caserma Diaz nel 2001, dopo giorni e giorni di violenze e di prepotenze dei “rossi” per il reato di tortura ed i cui atti bisognerebbeanalizzare attentamente per controllare l’occasione, la ragione e la motivazione di eventuali analoghe decisioni a carico di altri Stati europei . L’Italia non è mai stata, a differenza di altre nazioni, che tanto … bene si sono comportate nelle loro colonie, con conseguenze che paghiamo quotidianamente, torturatrice, questa sia la lezione per i nostri giovani.
Ieri il “premier” ha recitato il consueto copione, ormai logoro ed inaffidabile, in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza. Ma al di là delle interpretazioni e delle valutazioni dei giornali d’opposizione, in questo caso attenti, dato che si tocca il portafoglio, a muovere critiche attente e centrate, (“Il Tempo” ha parlato di “sparata di ottimismo” e di “miracolo” prospettato) giova, in quanto proveniente da un foglio “amico”, forse troppo “amico”, tanto da inserirlo nel coro e nello staff ispiratore di maggiore riguardo del dott. Renzi , leggere la nota di Daniele Manca sul “Corriere della Sera”. Il giornalista inizia, raccogliendo la fanfaluca basedel governo che ha assicurato per il 2015 che “non ci saranno aumenti delle tasse o tagli”, notando però subito dopo che “il rischio vero è che la riduzione dei trasferimenti agli enti locali abbia l’effetto opposto di quello annunciato”. La ribellione di Fassino avalla la tesi sostenuta da Manca e che cioè “regioni, comuni e le appena nate città metropolitane [iattura estrema] si sono impegnate anch’esse a non aumentare il prelievo per i cittadini. Ma quello che è accaduto per la casa [e per i terreni agricoli] negli anni scorsi ha lasciato più di un segno sul portafogli e il reddito degli italiani. Quello che doveva essere un vantaggio per i cittadini: avvicinare il prelievo delle tasse dove si usufruiva dei servizi, si è in realtà trasformato in una sorta di doppia tassazione. Un federalismo [colossale topica dell’era berlusconiana] a corrente alternata”. Che la tassazione locale, pur sempre una tassazione molto spesso assai gravosa, sia destinata inesorabilmente ad aumentare, è confermato dalla prospettata riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato dei fondi, che servono per il trasporto pubblico e per le partecipate, responsabili della gestione dei rifiuti.
Manca conclude, notando – questa parte del programma forse non è stata ancora spiegata al “premier” – che “resta la sgradevole sensazione che statistica o non statistica, la strada per evitare che tagli a livello centrale si trasformino in aumenti a livello locale sia ancora molto lunga”. Del resto che la situazione sia antitetica a quella fatta descrivere al “capo del governo” ,è dimostrata dal fatto che in mancanza di risorse è a rischio un taglio degli stipendi con la mobilità obbligatoria. Infatti sono previsti assegni ad personam ai trasferiti in posizioni meno favorevoli “solo nei casi in cui sia individuata la copertura finanziaria”.
Scusandolo per il linguaggio, al solito inaccettabile, Salvini ha comunque ragione nel momento in cui ricorda l’aumento delle tasse sui conti correnti, sui fondi pensione, il raddoppio dell’Iva sul pellet da riscaldamento, l’Imu sui terreni agricoli, le tasse sulla casa dal 2011 triplicate, ed infine il dato Istat della pressione fiscale nel 2014 record, 43,5%.
Breve analisi dei titoli sulla situazione politica, a dire eufemisticamente un caos: in Campania “un pezzo di Forza Italia appoggia De Luca”, “L’asse “Al – fitto per isolare il Cav” . La notizia attesa e scontata riguarda poi la coppia dei transfughi Bondi – Repetti, che vuole “allearsi con Renzi”, facendoci così ricordare il celebre “Lassie torna a casa”. Intanto l’onorevole Licia Ronzulli spiega il metodo usato per mettere d’accordo “Salvini e Silvio”, è un metodo piuttosto articolato, pieno di speranze e di auspici e povero di certezze, dal momento che il berlusconismo appare sempre di più un carro funebre che un cocchio nuziale. Sorge a questo punto una curiosità: la Meloni ha deciso spontaneamente o al traino di Salvini la presenza nello schieramento di centrodestra, accettando le decisioni della coppia?
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