Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, ha detto che “non resteremo a guardare se l'Iran entrerà, in qualche modo, nel conflitto in corso nello Yemen”, aggiungendo che “l'accordo nucleare raggiunto con il paese persiano non influirà minimamente sulle decisioni da prendere in merito”.
In un'intervista a PBS Channel stamattina, Kerry ha affermato di avere le prove che l'Iran ha aiutato le forze ribelli huthies nello Yemen, inviando navi nel Golfo di Aden, una mossa che il governo di Teheran ha giustificato sulla base del fatto che si tratta di navi da difesa contro la pirateria.
Insomma, prima baci e abbracci in merito al nucleare, poi di nuovo ai ferri corti.
“L'Iran deve sapere che l'America non se ne starà con le mani in mano, mentre la regione è destabilizzata o durante la partecipazione ad aperte azioni militari in altri paesi”, ha precisato il segretario, sostenendo che gli Stati Uniti saranno sempre dalla parte di quei paesi del Medio Oriente che si sentono minacciati dall'Iran.
“Ovviamente non cerchiamo il confronto, ma non abbandoneremo le nostre alleanze e le nostre amicizie e la necessità di essere con coloro che si sentono intimoriti a causa di decisioni che l'Iran potrebbe prendere”, ha dichiarato il segretario di Stato.
“Abbiamo parlato chiaramente ai nostri partner facendo loro capire che possiamo fare solo due cose alla volta. Sappiamo che un Iran con armi nucleari è una minaccia più grande di un Iran senza armi nucleari. A sua volta, ci opponiamo alle interferenze contro il diritto internazionale o contro la stabilità e gli interessi della regione e dei nostri alleati.”
Lo scorso 2 aprile, i potenti del G5 + 1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) hanno raggiunto un accordo sul nucleare con l'Iran, definito dal Presidente Barack Obama “un buon affare che centra obiettivi fondamentali per impedire a Teheran di sviluppare una bomba nucleare”.
Intanto però le forze ribelli in Yemen, sembrano ricevere continui aiuti dal Governo iraniano.
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