Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Barba o birra? Quale moda finirà prima?
Non la guardi oramai più negli occhi. Non te ne curi come prima, né l'accarezzi né la riempi di regali.
Qualcosa si sta spegnendo e noti che sta arrivando la fine.
Potremmo parlare della tua fidanzata, ma niente è così lontano dalla realtà. La situazione anteriore non solo è applicabile alla tua storia di disamore romantico, bensì a due elementi che, con ogni probabilità, stanno accompagnandoti negli ultimi anni come fedeli scudieri delle tue battaglie: la barba e la bottiglia di birra.
Le due ondate cominciarono approssimativamente in egual data; il New York Times dava il via ad articoli sulle barbe nel 2006 e accadde, tra quello stesso anno e il 2011, quando le vendite di birra in Italia precipitarono; e mentre la prima è diventata un fenomeno globale, la seconda è una curiosa tendenza sorta solo nel nostro paese.
Ma la cosa certa è che entrambe stanno mostrando i sintomi dell’usura, passando da incandescente attualità a mere scuse per la battuta facile e la stigmatizzazione dell’hipster tardivo.
Se guardiamo al perché della loro ascesa, le barbe s’impiantarono come conseguenza della crisi economica del 2008, come afferma uno studio australiano al riguardo, mentre la birra creò una falsa sensazione di lusso e sofisticazione che si annidò in tutti gli angoli della società. Da bibita del popolo a drink raffinato e snob.
Sembra, dunque, che man mano che l'economia riemergerà dalle sabbie mobili, in cui attualmente si trova, ambedue abbandoneranno la barca in silenzio, forse spezzando qualche cuore.
Allora la domanda chiave è: “Chi ci lascerà per prima?”.